Incontenibili Davide Dal Fiume e Marco Dondarini ne “La solita truffa” al Teatro Dehon. Il popolare duo ha deliziato il pubblico per quasi due ore, regalando risate a profusione, in un susseguirsi di sketch tra l’intelligente e il demenziale. Si tratta di una coppia ormai molto affiatata, nella quale Dondarini è il propositivo, dinamico, e spazientito dalla flemma di Dal Fiume, che invece vive nel suo mondo stralunato e replica risposte e pensieri surreali, in un contesto psicologico di perenne indecisione. Già all’inizio, lo stesso show è qualcosa che non può partire proprio a causa delle differenze tra i due: Dondarini rimprovera a Dal Fiume l’uso sgraziato delle mani e ne nasce un’esilarante gag. Il pubblico ride moltissimo perché i due comici ricalcano – ovviamente esagerandoli – tratti di personalità che sono presenti nella vita reale e – direi anche – si alternano in ognuno di noi. Veramente uno spettacolo che non annoia, al punto da divertire visibilmente gli stessi protagonisti, in un coinvolgimento di ilarità non comune, sia per ritmo e intensità, sia per il garbo di una comicità che non sfocia mai nello scurrile. E rimane “per famiglie” nel senso più nobile del termine. Due parentesi all’eterno battibecco tra i due sono state fornite da Leonardo Veronesi, che ha proposto una sua canzone nella prima parte e un piccolo medley di Cochi e Renato nella seconda. Momento di altissima comicità è stato quello della traduzione in inglese. Dal Fiume scopre che la bravissima Barbara Alzani è in grado di tradurre solo dal dialetto, per cui le battute sono state pronunciate prima da Dal Fiume in italiano, poi ripetute da Dondarini in dialetto, infine tradotte in un inglese teatralizzato fino al trash dalla Alzani, la quale tuttavia non ha mancato di cavalcare qualche momento di dialetto bolognese, quando c’era bisogno di farsi capire alla svelta. Davvero bellissimo e di alto livello. Un incastro virtuoso, quello tra Marco Dondarini e Davide Dal Fiume, che hanno saputo sviluppare l’energia dei primi sketch fino a costruire un vero e proprio spettacolo che regala un paio d’ore di autentica evasione, che tuttavia non abdica mai all’intelligenza e a momenti di riflessione critica. Sempre ridendo. Dal Fiume e Dondarini in un momento dello spettacolo al teatro Dehon