Grande successo a Bologna per il “primo memorial Claudio Lolli”

di Sergio Fanti

La musica è capace di magie, come quella di frequentare qualcuno che se ne è andato ma continua ad esistere. Il “primo memorial Claudio Lolli” è stato un composto happening durante il quale la figura di Lolli è apparsa più viva e palpabile che mai. I cantanti intervenuti erano tutti ben preparati, grazie anche al cospicuo lavoro – durato alcuni mesi – di Pasquale Morgante, Felice Del Gaudio e Lele Veronesi. I protagonismi sono stati ridotti al minimo. Entrambe le serate sono state un tributo sincero a Claudio e alla sua musica, segno della stima di tanti colleghi. Il fido Paolo Capodacqua, chitarrista magistrale e compagno di tanta musica, ha dato il massimo ed anche di più. Così come gli altri musicisti storici Roberto Soldati e Danilo Tomasetta. Il sax di Nicola Alesini ha sparso suggestioni nella sera. La prima serata ha visto la partecipazione di alcun big come Luca Carboni, Riccardo Sinigallia e Marina Rei. Ma ha visto alcune piacevoli sorprese, ad esempio Matteo Rovelli che ha interpretato “La giacca” in un modo davvero intenso. Giulio Casale ha unito teatro e poesia ne “Il grande freddo” chiusa con alcune parole dedicate a Lolli. Ed è stato magnifico in un improvvisato “Primo Maggio di festa” con un sax celestiale di Alesini. Erica Mou ha messo la sua bella voce al servizio di “Viaggio” e “Distanza”, così’ come Marina Rei in “Dita”. Anche Flaco Biondini ha voluto esserci, con la sua carica di divertimento e poesia. Milena Mingotti ha dato aria e musicalità a canzoni bellissime, e mostrato come le canzoni di Claudio Lolli siano rimaste in qualche modo prigioniere della sua sola voce e dei limiti della stessa. Toccanti – ovviamente – i contributi video che hanno portato in sala la figura di Claudio. La seconda serata si è aperta con un mito della musica popolare di protesta – Gualtiero Bertelli – che ha offerto una sua personalissima “Quando la morte avrà”.. Un altro cantautore storico, Edoardo De Angelis, ha cantato “Quello lì”, la famosa canzone su Gramsci. Angela Baraldi bravissima e convincente in “Da zero e dintorni”. Non poteva mancare Mirko Menna, penna superba di cantautore, che ha portato “Folk Studio” e “La fotografia sportiva”. Emidio Clementi è stato eccezionale nella sua “Adriatico”. Divertente Salvatore de Siena nel ricordare alcuni momenti con Claudio, che proprio a “Il parto delle nuvole pesanti” dedicò “I musicisti di Lolli”. Due serate di tanta commozione e anche grande spessore artistico. Claudio Lolli, così ignorato in vita, è riuscito nell’impresa di coinvolgere tanti colleghi che hanno partecipato con sapienza e sincerità. Quindi tutto perfetto? No, una nota stonata c’è: la partecipazione del tanto atteso Lodo Guenzi è stata di una sufficienza al limite dello sfregio. Il “primo memorial” è stato bellissimo. Si è respirata e vissuta un’aria da anni ’70, quegli anni che hanno accolto più dei successivi il contributo della poesia di Claudio. Mi auguro che diventi un evento ricorrente per Bologna.

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foto tratta da prog.on.it