ALBINONI E GIAZOTTO

di Sergio Fanti

Il celebre Adagio in sol minore per archi ed organo, attribuito a Tommaso Albinoni, in realtà ha una falsa attribuzione. Questa musica struggente, diventata molto più famosa di Albinoni stesso, e che è stata più volte colonna sonora e canzone, in realtà è di Remo Giazotto. Giazotto era un grande studioso di musica barocca e compose l’adagio nel 1958, simulando il ritrovamento di manoscritti di Albinoni. La verità emerse alla morte di Giazotto, nel 1998: si trattava di una perfetta operazione filologica con la quale Giazotto ha ingannato per 40 anni i critici di tutto il mondo. E’ plausibile che l’idea del tema dell’Adagio sia stata tratta da un tema del primo movimento del quarto Concerto per corno e orchestra di Mozart: intorno al terzo minuto, si può riconoscere l’incipit del futuro Adagio di Tommaso Albinoni. Anzi, di Remo Giazotto, l’uomo che si è talmente immedesimato in Albinoni da potersi confondere con lui. Gli fu complice l’ottusità dei critici, i quali non si accorsero che la venatura dolorosa dello sviluppo musicale era particolarmente vicina alla nostra sensibilità moderna. E non si accorsero nemmeno della citazione da Mozart, vissuto dopo Albinoni. Per cui -semmai- sarebbe stato Mozart a citare un manoscritto  mai rinvenuto di Albinoni…

albi
foto tratta da onlybook.es