In questi giorni si è parlato di Elio Germano e dell’importantissimo e prestigioso riconoscimento alla Berlinale. L’attore ha dedicato la vittoria a tutti gli storti, tutti gli sbagliati, i rifiutati, i fuori casta; la sua interpretazione di Antonio Ligabue andrà ad accostarsi nella storia accanto a quella di Flavio Bucci, scomparso da pochi giorni, dopo una vita decisamente improntata al massimo consumo. Ho cominciato citando Germano, Bucci e Ligabue, perchè me li ha richiamati la vicenda che vede Vittorio Cecchi Gori arrestato a 78 anni. Una vicenda che, dalle pagine dell’attualità, mostra come la fortuna possa avere un ciclo breve. Genera stupore vedere un uomo ricco e di grande successo terminare la propria vita solo, malato, senza soldi, e per giunta con la prospettiva del carcere. Il grande produttore è stato condannato in via definitiva per il fallimento della Safin, e dovrà scontare ben 8 anni e 5 mesi di carcere. Da tempo soffre di gravi problemi di salute, ragion per la quale si trova ricoverato al Policlinico Gemelli. A causa della condanna, si trova in un letto d’ospedale piantonato dalla polizia. Gli amici del mondo dello spettacolo si augurano che gli vengano concessi perlomeno i domiciliari, in quanto la prova del carcere sarebbe per Vittorio quasi inaffrontabile.
(foto tratta da Tiscali Notizie)