Formulare previsioni su andamenti economici futuri è sempre difficile perché si ragiona con gli elementi presenti. Possono sempre subentrare nuove varianti. Coronavirus docet. E proprio a causa del nuovo scenario aperto dal Coronavirus, è facilmente ipotizzabile una grave crisi del mercato immobiliare, già in affanno prima dell’avvento del virus. Se sono veritiere le numerosissime morti degli ultrasettantenni, molte persone si troveranno ad ereditare case dai padri o dai nonni. Pensiamo a cosa si ritrova in mano un giovane o semi-giovane che eredita una o più case. Si trova un oggetto che ha perso buona parte del presunto valore, un oggetto che nella maggior parte dei casi ha bisogno di essere risistemato per essere affittato. E intanto si parla sempre più di patrimoniale. Ecco quindi cosa è prevedibile: i giovani cercheranno di liberarsi degli immobili quanto prima, per sopperire alla loro progressiva perdita di valore di valore e alla crescente difficoltà di metterli a reddito ad un canone decente (considerate anche le normali criticità, quali l’elevata tassazione, l’incognita nella riscossione degli affitti, le difficoltà di liberare gli immobili per morosità o per finita locazione). Inoltre, come detto sopra, è da considerare che gli immobili saranno in gran parte immobili vecchi e quindi bisognosi di costose manutenzioni e ristrutturazioni. In presenza dei sopraelencati motivi, chi erediterà un immobile avendone già uno da abitare, sarà disposto ad abbassarne il prezzo pur di sbarazzarsene velocemente. Investire sul mattone sembra diventare quindi un’idea davvero poco brillante. Le giovani generazioni dovranno fare i conti con questa realtà così in contrasto col nostro tradizionale sentire. Ma se non affioreranno nel nostro scenario sociale ed economico condizioni che consentano un benessere diffuso, i prezzi delle case sono destinati a scendere. Tutte queste considerazioni vengono fatte prendendo per buoni i dati propinatici dai media, che sostengono significativi aumenti delle morti causa Coronavirus tra gli anziani. Ciò che si profila all’orizzonte è un’Italia con sempre più poveri da una parte, e con un aumento costante della fiscalità sui patrimoni dall’altra. I patrimoni delle case sono “immobili” ben individuabili dal fisco, e non possono essere portati fuori dal nostro Paese, a differenza invece di altri investimenti che per loro natura sono liquidi e “mobili”. Meglio quindi realizzare in fretta quello che si riesce, per riposizionarsi su altri investimenti di carattere speculativo, o su mercati di probabile crescita nel prossimo futuro.