Prima di promettere accertatevi di poter mantenere…

Data la linea moderata e pluralista del nostro giornale non avremmo mai voluto richiamare i politici che ci governano oggi, affermando che Essi abbiano disatteso molte promesse fatte. Certo non è facile governare, né lo è in un momento in cui avvengono determinate gravi calamità. Queste comprensioni e queste giustificazioni, che vogliamo mettere in campo per nostra indole, non risolvono però i tanti problemi di cui è vittima la cittadinanza… Ma se non si può ottenere ciò che ci si aspetta da Chi ci deve governare, nella maniera eccellente promessa in campagna elettorale (perché questo è spesso nella Storia), crediamo almeno di avere il diritto di attendere fiduciosamente risposte ad eventuali istanze personali. Una nostra Lettrice ci chiede di mostrare, attraverso le nostre righe, il proprio disappunto contro il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, indubbia figura di alto livello istituzionale che certamente, per esperienza, moralità e immagine, non dà adito a dubbio alcuno sulla propria capacità di ricoprire il ruolo che Gli è stato affidato. Sta di fatto, però, che la Signora Cristina Minarelli, Lettrice nostra ed Elettrice emiliano-romagnola, per costrizione e con grande fiducia, il 4 maggio, ha inviato al Presidente una bella lettera con la quale spiegava i motivi delle proprie sopravvenute necessità, chiedendo (questa richiesta ora si è trasformata in implorazione!) delle risposte. La nostra redazione ha ricevuto, dalla Lettrice, richiesta di pubblicazione della lettera in questione, l’11 maggio. Abbiamo consigliato di attendere ma, prima che passi un mese senza esito e stante l’urgenza nel merito, ci apprestiamo ad attuare, semplicemente, il nostro compito istituzionale, sociale, costituzionale e democratico di favorire l’espressione del pensiero di una cittadina che ce ne ha fatto esplicita richiesta. “Il Mondo che c’è” si vuole mettere in mezzo: “Signor Presidente, La preghiamo, dìa giusto e tempestivo esito all’istanza che segue! Grazie”. Boschi di Baricella (Bologna), 4 maggio 2020 Buonasera Presidente Bonaccini, come prima cosa voglio ringraziarla per avermi dato l’opportunità di esporle le mie difficoltà da comunissima cittadina in un momento totalmente atipico e difficile come quello che tutti stiamo vivendo ora. Devo rubarle qualche minuto prima di esporle le mie problematiche (comuni a tantissime altre persone) per raccontarle qualcosa di me e darle così modo di capire che chi le scrive non è una donna sprovveduta alla ricerca di notorietà sui social, ma semplicemente una donna decisamente provata che chiede semplicemente di poter SOPRAVVIVERE in modo onesto. Mi chiamo Cristina ed ho 42 anni, ho sempre abitato nella bassa bolognese ed attualmente abito a Boschi di Baricella, un piccolo “borgo” immerso nelle campagne tra Bologna e Ferrara; un posto dove realmente non c’è nulla….ma la pace e la tranquillità di questo nulla sono realmente impagabili anche se la scelta di venire ad abitare qui risale a 10 anni fa, esattamente 2 anni dopo che a mio padre venne diagnosticata la Corea di Hungtinton, una malattia ereditaria neurodegenerativa alla quale, ad oggi, non c’è cura. Mia madre ed io da quel momento abbiamo dovuto fare i conti con qualcosa che era tanto più grande di noi: non sapevamo contro cosa dovevamo lottare perché nessuno sapeva spiegarcelo… le informazioni sulla malattia erano confuse ed arrivavano frammentarie da diversi specialisti che dicevano tutto ed il contrario di tutto; sapevamo solo che ogni giorno la situazione sarebbe peggiorata. In quel preciso momento, 12 anni fa, ho capito che dovevo fare qualcosa per far sì che mio padre potesse vivere decorosamente e dignitosamente gli anni che gli restavano ed ho deciso di comprare una casa che fosse adatta alle sue necessità fisiche e psicologiche che andavano scemando giorno dopo giorno facendo un mutuo che avrebbe impegnato 35 anni della mia vita pur di rendere i suoi ultimi 5 i più sereni possibile. Questo significava per me lavorare 12/14 ore al giorno, arrivare a casa ogni sera stanca morta ma con la voglia di aiutare mia madre ad assistere mio padre che si stava lentamente spegnendo e la cosa più triste e crudele di tutto questo è che se ne rendeva conto; mio padre è mancato il 19 settembre 2015, aveva 62 anni….5 anni dopo l’acquisto di questa maledetta casa!!! Già…perché oggi, 04 maggio 2020 rischio di perderla! Chiedo scusa per questa premessa, ma volevo fosse ben chiaro che ciò che si vede da un social, visti i commenti di certi utenti, è semplicemente ciò che voglio che si veda, non quella che sono. Io sono una donna che da quando studiava alle superiori ha sempre lavorato la sera o nei weekend….come cameriera in ristoranti, in campagna a raccogliere la frutta, in discoteca come barista….poco importava cosa facessi, quello che importava è che fossi autonoma e che non dovessi gravare economicamente sulla mia famiglia che non è stata mai una famiglia agiata, ma onesta e dignitosa sì, quello sì. Dai miei genitori ho ricevuto dei valori in cui credo fermamente tutt’ora come il rispetto per il prossimo, la dedizione al lavoro, l’amore per la famiglia e l’onestà d’animo: mi hanno insegnato a combattere per ciò in cui credo ma in un modo civile, mi hanno insegnato che l’onestà paga sempre e che se non facevo del male a nessuno non avrei dovuto temere nulla. Oggi, 04 maggio 2020, mi ritrovo invece ad essere in una situazione assurda… dove dipendo totalmente da mia madre e mi rendo conto che se non ci fosse lei io adesso non saprei davvero cosa fare e perché tutto questo??? Si, fuori c’è un nemico invisibile che ci ha costretti ad affrontare una guerra alla quale nessuno era preparato, ma il nostro Stato ci rassicura, ci dice che nessuno rimarrà senza lavoro… ci dice che le imprese riceveranno aiuti ed anche le famiglie… ci dice che arriverà la cassa integrazione e che nessuno verrà lasciato solo: noi dobbiamo solo stare a casa e tutto andrà bene. Tutto andrà bene, ne siamo certi? Le spiego Signor Presidente: dal 12 Marzo sono a casa da lavorare e l’azienda del Centergross per la quale lavoro ha tempestivamente fatto richiesta per la cassa integrazione in deroga in base a quanto stabilito da uno dei vari DPCM dopo la chiusura obbligatoria di tutte le attività. Il mio pensiero va IMMEDIATAMENTE al 14 del mese successivo (ovvero aprile!!!) giorno in cui pago la rata del mutuo di circa 700 €. Come avrei fatto a pagarla? L’erogazione della cassa integrazione sarebbe arrivata in tempo vista la straordinaria entità di questa pandemia?? Per stare tranquilla cerco di documentarmi tramite fonti ufficiali per un eventuale sospensione della rata del mutuo (come successe nel 2012 quando ci fu il terremoto; in quell’occasione i mutui vennero sospesi senza nemmeno che venisse richiesto!). Non trovando nulla che potesse aiutarmi, il 20 Marzo scrivo la prima mail alla mia Banca nella quale spiegavo appunto che PER LA PRIMA VOLTA NELLA MIA VITA non avevo la certezza che il giorno pattuito ci sarebbero stati i soldi per la rata; mi sembrava giusto essere corretta perché in un momento così speravo di trovare un po’ di comprensione. Invece nulla. Non possono aiutarmi, non c’è l’ufficialità e quindi devo aspettare… In data 6 Aprile finalmente mi mandano i documenti da compilare, li stampo immediatamente, li compilo e li invio: mi dicono che entro 30 gg mi daranno risposta, i tempi della burocrazia…ma come??? La mia rata scade il 14 ed i soldi non ci saranno… .”Ci dispiace Signora Minarelli, il problema è suo”. Puntualmente la rata viene scalata ma i soldi non ci sono…così come la cassa integrazione: c’è solo la paga dei 10 gg lavorati della mia azienda. Il 2 Maggio ricevo una mail dal fondo sospensione mutui e dalla mia banca che ci sono 2 errori di compilazione e quindi non accettano la mia domanda; devo ricompilarla correggendo i 2 imperdonabili errori e attendere! ..Ma come? La mia rata scade il 14 Maggio… “Ci dispiace Signora Minarelli, il problema è suo”. Oggi, rimando tutto quanto agli indirizzi mail stabiliti e chiamo la banca che mi dice che devo attendere 30 gg per l’esito e se non pago verrò segnalata come cattiva pagatrice….ma come??? Nel frattempo non hanno confermato il Decreto Cura Italia??? Conte ci ha detto che sarebbe arrivata la cassa integrazione mentre all’Inps ci dicono che la domanda risulta “in lavorazione” (presentata il 13 marzo…siamo al 04 Maggio!) …ah, no sono io che ho capito male forse. No, invece no: Conte si scusa per i ritardi nell’erogazione e dice che adesso dipende dalle Regioni….(all’Inps nel frattempo la domanda risulta “in lavorazione”). ..quindi Sig. Bonaccini lo chiedo a lei… quando pensa che potrò pagare il mutuo? Per quanto ancora dovrò sentirmi umiliata come persona perché se non ci fosse mia madre non potrei fare la spesa per noi 2 ed i nostri animali? E quando dico spesa parlo di alimenti non di beni superflui… Le racconto anche che mia madre ha 65 anni, un enfisema ed una bronchite cronica….è SIGILLATA in casa dal 24 febbraio perché le ho proibito di uscire, non posso rischiare di perdere anche lei. Ed in tutto questo io faccio tutt’ora due lavori… Sì lo dico a testa alta anche se so che non potrei… ma lo faccio talmente onestamente che adesso sentirsi una nullità. Presidente. posso assicurarle che fa male, un male che non le so descrivere. Da oggi finalmente lavorerò 10 giorni al mese, ma non mi basteranno comunque. Dovrò ancora contare sulla pensione di mia madre e sentirmi in difetto pur non avendo fatto nulla per meritarlo! Sa Presidente: oltre al danno la beffa. Proprio stasera ho trovato una lettera della Barclays (la mia banca) nella quale mi comunicavano che mandavano alla Maran S.p.A. la mia pratica per il mancato pagamento di Aprile (se non lo sapesse è una società di recupero credito)… Ecco il famoso “ATTO D’AMORE DELLE BANCHE”. No. Non ci sto…ho fatto mandare subito una mail tramite posta pec da un’amica avvocato e adesso attendo perché questo non è corretto… Non si può umiliare così un’onesta cittadina che ha SEMPRE PAGATO senza mai nemmeno un giorno di ritardo… Signor Bonaccini mi faccia capire per cortesia dove sbaglio: vado al lavoro, verso i contributi, pago le tasse, prendo uno stipendio normale con il quale vivo dignitosamente, non rubo, non faccio male a nessuno eppure nel bel mezzo di una pandemia dove devo preoccuparmi della salute di mia madre, della mia e anche di quella di tutti gli altri (si chiama senso civico)… mi devo anche sentire umiliata perché lo Stato non è in grado di aiutarmi?? Non è in grado di darmi ciò che mi spetta di diritto? E se non altro ciò che ha promesso? Mi devo anche sentir dire da certi utenti della sua pagina “Vada alla Caritas”??? Vede Presidente, io non credo nella politica, purtroppo ho perso la fiducia nel sistema da un po’, ma credo ancora nelle persone che possono farla bene come lei. Lei quantomeno mi ha dato modo di poterle scrivere per raccontare quanto mi sta accadendo, lei ha saputo ascoltarmi leggendo queste righe e di questo io non mi dimenticherò: adesso però le chiedo di darmi una risposta perché davvero non riesco nemmeno più a dormire la notte e non so se riuscirò domani a trovare la forza per affrontare un’altra giornata. So che devo trovarla perché altrimenti lascerei nei guai mia madre ma mi creda Presidente che la voglia di vivere mi è davvero passata, sono davvero molto delusa dal sistema…non arrabbiata, delusa. Sono una donna, Presidente! Una donna che non si è mai tirata indietro davanti agli ostacoli….mi sono sempre rimboccata le maniche e ho cercato di superarli, ma oggi non ne ho più la forza… ho bisogno di poter credere ancora nel sistema… ho bisogno di credere che ci sono uomini che possono fare la differenza, la prego Presidente, non mi deluda anche Lei: non mi lasci sola. Cristina Minarelli

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