Le interviste di Marta Lock: Kristina Vukovic, tra il fumetto e le illustrazioni per disegnare il su

La giovane protagonista dell’intervista di oggi ha le idee ben chiare su cosa vuole fare da grande e si sta già muovendo a tutto campo per realizzare il suo sogno di entrare nel mondo del fumetto non solo in veste di realizzatrice grafica e autrice bensì anche come produttrice. Grazie allo stimolo e all’esortazione costante della madre, anche lei pittrice, Kristina Vukovic a soli diciassette anni ha già partecipato a molte mostre internazionali sia in Austria che in Italia, è membro della Art Factory Gallery di Graz; amante degli animali ha donato alcune opere all’Organizzazione Internazionale Turtle Island per salvare le tartarughe in estinzione. Insomma un carattere determinato e pieno di iniziative che l’ha aiutata a capire già da tempo quale fosse la strada che desidera percorrere nel suo futuro. Ascoltiamo di più dalla sua voce. Kristina, lei è molto giovane eppure sembra aver già compreso che la sua strada sarà quella dell’arte visiva. Qual è stato il momento in cui ha sentito questa sua inclinazione? Sono sempre stata attratta dall’arte e l’ho sempre esercitata sin da quando ero ancora una bambina, grazie anche all’esempio di mia madre, anche lei artista, e al suo incoraggiamento attraverso il quale sono stata stimolata a coltivare questa mia passione. In una fase tanto giovanile è molto importante ricevere il sostegno dei genitori perché altrimenti sarebbe facile lasciarsi distrarre da altri interessi anziché continuare a coltivare e sviluppare quella dote naturale che ho scoperto di avere. E i risultati non sono tardati ad arrivare permettendomi di raccogliere consensi e di indirizzarmi meglio verso ciò che amo di più fare e che è più affine alle mie corde creative; tuttavia devo ammettere che anche se non avessi ricevuto alcun riconoscimento, avrei continuato nel mio percorso che mi induce a creare arte. Dalle sue opere è evidente la predilezione netta per il mondo del fumetto ma, più in generale quello dell’illustrazione: è stato un percorso naturale il suo oppure ha pensato anche a un futuro professionale? Sicuramente questo è proprio il filone creativo verso cui mi sento più affine, trascorro molto tempo a elaborare tavole grafiche ispirandomi a fumetti già esistenti o immaginandone di nuovi, anche se non è stata una scelta ponderata e meditata la mia, piuttosto un seguire l’istinto che mi conduceva a esprimermi attraverso questa forma d’arte che eseguo sia attraverso la grafica ma anche con la pittura acrilico su tela. Certo, non nascondo che mi piacerebbe molto lavorare nel campo del fumetto, mi diverte creare tavole grafiche e ideare storie che potrebbero essere lette da altre persone perciò spero che il futuro professionale mi conduca verso questa direzione. Da parte mia continuerò a mettere tutto l’impegno e la passione per raggiungere il risultato e spero che prima o poi raccoglierò i frutti del mio lavoro. La sua tecnica preferita è il disegno digitale, è stato il suo punto di partenza oppure un punto di arrivo dopo aver sperimentato un approccio più tradizionale con tele e pennelli? I primi passi nel mondo dell’arte li ho mossi con il disegno su carta e cartoncino e con le matite colorate, soprattutto nel periodo in cui ero ancora una bambina; poi lentamente mi sono spostata verso il disegno a matita riproducendo le immagini dei cartoni animati giapponesi di cui sono sempre stata appassionata, i pennarelli e solo nell’ultimo anno mi sono appassionata al disegno digitale che mi permette di procedere velocemente per produrre opere e tavole azzerando i tempi di asciugatura e concedendomi la possibilità di apportare variazioni anche se l’opera è ormai in una fase avanzata. Dunque nel mio caso non si tratta di elaborazione di immagini fotografiche come avviene spesso per la digital art bensì di veri e propri disegni eseguiti a mano da me con i mezzi tecnologici adeguati a questo tipo di arte. C’è un illustratore o un fumettista a cui si ispira o che vede come un modello da raggiungere? Quando guarda verso il suo futuro si vede più orientata al mondo del fumetto o a quello delle illustrazioni, per esempio di libri, o infine a quello della grafica pubblicitaria? Come accennavo poco fa da bambina sono stato una grande appassionata di Anime, meglio conosciute come cartoni animati giapponesi e dunque nel momento in cui ho elaborato il mio stile personale mi è venuto spontaneo ispirarmi a quella forma d’arte e di disegno pur dando vita a immagini e personaggi appartenenti solo alla mia fantasia. Sognando il mio futuro mi vedo sicuramente proiettata nel mondo del fumetto, non solo come collaboratrice di qualche casa editrice specializzata, ipotesi alla quale resto comunque aperta, bensì anche come produttrice autonoma di storie perché mi piacerebbe riuscire a scrivere, disegnare e pubblicare autonomamente ciò che nasce dal mio estro creativo. Ovviamente, vista la mia giovane età, non mi chiudo anche ad altre opportunità lavorative come l’esecuzione di tavole per libri illustrati o a una collaborazione con aziende di grafica pubblicitaria, tuttavia il mio obiettivo principale è quello di realizzarmi nel mondo dei cartoni animati. You’ll never run out destiny-Acrilico su tela Quanto è importante nel mondo contemporaneo, avere una visione chiara del percorso che si vuole seguire, fin dalla giovane età, e quanto è decisivo secondo lei un punto di vista positivo che conduca, con fiducia, verso la realizzazione del sogno che non si dovrebbe mai abbandonare? È fantastico sapere già quale strada si vuole seguire fin dalla giovane età perché ti permette di avere ben chiari gli obiettivi principali e trovare il modo di raggiungerli; molti miei compagni non hanno idea di cosa faranno da grandi, magari lo scopriranno più avanti nel tempo, mentre io sono già determinata a inseguire il mio sogno. A volte però si comprende molto più tardi, spesso anche in età avanzata, qual è la propria strada, non importa quando si scopra una tendenza naturale, la cosa importante è seguire quell’obiettivo perché non è mai troppo tardi per trovare la strada per una realizzazione personale che sia appagante. Certo, non è semplice e bisogna lavorare duro e restare concentrati sul risultato finale, anche davanti a delusioni e a momentanei fallimenti perché la strada verso il sogno spesso è difficile, ma alla fine si raccoglieranno sempre i frutti del lavoro svolto e dell’aver avuto il coraggio di fare ciò in cui si è fortemente creduto. Ci parla dei suoi progetti, dei suoi sogni nel cassetto, e di come progetta di proseguire il suo cammino verso quella che potrà essere la sua professione, oltre che ciò che ama davvero fare? Attualmente sto lavorando a una WebComic in cui faccio tutto da sola, dalla storia ai disegni, a breve depositerò il titolo e la storia presso l’ente di tutela del diritto d’autore, poi la diffonderò sul web sperando che sarà ben accolta dal pubblico. Partecipo anche parte a varie mostre d’arte nazionali e internazionali con mia madre e ho recentemente avuto la richiesta da una scrittrice di libri per bambini di illustrare la sua ultima favola, dunque ho molte cose che stanno bollendo in pentola. Vorrei proseguire i miei studi in questo campo per perfezionarmi e trovare le opportunità professionali che desidero.

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