IL SECOLO CHE SVANISCE – Un aspetto non molto noto di SERGIO ZAVOLI

Gli Uomini del Novecento Riminese In ricordo del nostro presidente Onorario (Fondazione ISAL) Sergio Zavoli. Affettuoso tributo del Presidente della Fondazione Isal Prof. Wiliam Raffaeli Un’immensa perdita per il Paese, un’insostituibile presenza per chi ne ha ascoltato il sussurro illuminante nella sera. Il 4 agosto scorso il nostro grande concittadino Sergio Zavoli si è spento all’età di novantasei anni. Ha vissuto nella luce limpida della sua fama di raffinato intellettuale e ricercato poeta ponendo continuamente a se stesso e a tutti coloro che hanno dedizione dell’ascoltare, la litania dei “perché”. A me restano le giornate e le notti passate a meravigliarmi della sua innata coscienza poetica che sapeva squarciare scenari illuminanti sul senso della sofferenza e del dolore, non per uno sterile soffermarsi sul discorso attorno al dolore ma per reclamarne, con forza, un diritto di sollievo e nuovi scenari di ricerca e innovazione. Nel conciliante dialogo della sera, che è avvenuto tra noi a più riprese sul giardino della casa di Rimini o nello studio a Roma, ricordo questo suo monito: “ La parola più rivoluzionaria non è più l’avverbio io, ma l’altro, cioè noi”. Volendo vivere, non solo esistere, insieme, non basterà più che l’Io si illumini d’immenso! Il nuovo secolo non ci sta risparmiando il dondolio dei bambini lasciati dai migranti nelle culle che il mare apre tra le onde, e ci si domanda con quali parole interpretare il nuovo della ferocia e del dolore . Il dolore era un tema di riflessione frequente nella ricerca dei suoi “perché”. La sua sapiente e colta narrazione sul dolore aveva un filo di Arianna che conduceva al cuore ove riservava uno spazio personale di memoria del dolore che, da bambino, ne aveva colpito la sensibilità. Lo ha ricordato nel suo libro “Il Dolore Inutile” ove traccia la memoria del padre sofferente di un dolore lacerante, secondario al dramma della guerra e della difficoltà vissuta nel reclamarne la cura allora concentrata sull’uso della morfina. Una cura sempre adombrata dall’umiliazione del doversi scusare per la propria sofferenza che reclamava sollievo. In un suo articolo ”Una nuova idea di cittadinanza” pubblicato su “Curae – Le notizie della fondazione ISAL del 12/05/2010 – ci donò questa la frase: “Ho scritto sul dolore, specie quello inutile, l’ho visto, l’ho frequentato, ne ho tratto motivi di rabbia e ragioni – sì, proprio ragioni – per riconciliarmi con un’idea di solidarietà e di cittadinanza. La mole di letteratura sul significato teologico e storico del dolore può aiutare a elaborare (o ritrovare) un contesto in cui cercare risposte sul significato del soffrire ma non risolve l’evento immanente che colpisce brutalmente l’individuo. Per permettere che la persona malata possa vivere con dignità il proprio destino, senza che il dolore insopportabile annulli i sensi, è necessario che il dolore divenga comunicazione cosicché, uscendo dal silenzio, possa produrre senso: per fare ciò il dolore deve essere alleviato e dominato”. Dal 2003 ci accompagnò in un lungo viaggio per dare speranza di cura e ascolto a questa tragedia senza voce per chi vive nel dolore; un viaggio trasformatosi in un’amicizia che, come una brezza della sera, mi ha allietato il cuore e nel 2007 ci ha donato la gioia di divenire il “Presidente Onorario” della Fondazione ISAL, la prima fondazione nazionale dedicata alla ricerca e cura del dolore complesso, troppo spesso incurabile. La sua guida ci ha indirizzato in questi lunghi anni nelle scelte e, grazie a Lui, abbiamo organizzato nel 2013 le Conferenze sul Dolore alla Biblioteca del Senato per celebrare la Giornata Mondiale della Fondazione ISAL “Cento Città contro il Dolore“ in cui personalità a Lui amiche hanno partecipato e tante donne e uomini, rispecchiandosi nella sua passione civica per dare forza e sostegno alla cura del dolore si sono sentite ritemprate nella loro difficile vita di sofferenza. Il Presidente Zavoli con il Suo incanto ha illuminato di luce riflessa la Fondazione e ne ha indicato il percorso. Accompagnandoci con saggezza e lucida analisi ha trasformato il nostro agire affinché si perseguisse quanto aveva con tanto ardore voluto: pacificare nell’umana genia la sofferenza e il dolore Inutile. È con immensa commozione e dolore che oggi Saluto il mio Illustre e caro e dolce Amico, padre putativo, Sergio. Nel silenzio della Sua profondità ho sognato e mi ha trasferito la sua passione civica e la trasfigurazione poetica verso l’alba della speranza. Un vuoto che non si potrà colmare da oggi impronterà il mio cuore. Ciao caro Sergio leggendo le tue parole e poesie ricorderò con quanta gentilezza mi hai accolto nel tuo cuore e portato a spasso per le tue strade. Un abbraccio, William. Un abbraccio tenero da tutte le donne e gli uomini della Fondazione ISAL Ora caro Presidente e Amico sorveglierai la nostra Fondazione ISAL affinché sappia interpretare i tuoi consigli e dare alle tue sollecitazioni all’agire una visione che sappia onorare la Tua memoria. Con affetto profondo e stima William Raffaeli Presidente Fondazione ISAL Le fotografie di sopra si riferiscono alla Conferenza del 2014 organizzata nella Biblioteca del Senato dal titolo “Diamo voce a chi non ce l’ha“ nell’ambito dell’apertura della Giornata Mondiale Cento città contro il dolore. Foto in alto: Il Presidente della Fondazione ISAL William Raffaeli con Sergio Zavoli Foto al centro: Intervento di Sergio Zavoli Presidente Onorario della Fondazione ISAL Foto in basso: Copertina del libro di Sergio Zavoli “Il Dolore inutile”. Ed. Garzanti Ci piace precisare che il giornalista Sergio Zavoli, oltre a questo, ha dedicato al tema della salute altri tre libri: “I volti della mente”, insieme con Enrico Smeraldi (Marsilio, 1997); “La lunga vita”, con la collaborazione di Mariella Crocellà (Mondadori, 1998); “Dossier cancro” (1999). FONTI E RICERCHE A CURA DI MERCEDES FERRETTI

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