di Sergio Fanti
Il ruolo del divulgatore, pur non essendo di risalto quanto quello di un luminare, è in realtà importatissimo per la comprensione dello scibile umano. Il divulgatore ci educa anche quando siamo adulti, a ci apre spunti e finestre su mondi che ci rimarrebbero sconosciuti perché non ne conosciamo la chiave d’accesso. Il divulgatore ci fornisce una suggestione, una spiegazione, un qualcosa che ci fa capire che l’opera d’arte che andiamo ad approcciare (sia essa letteraria, figurativa o musicale) non è una formula complessa per tenerci fuori, ma invece nasce con l’intento di comprenderci e di comunicare con noi. Philippe Daverio è stato senza dubbio un divulgatore importante per la nostra contemporaneità. Intellettuale atipico, non ha mai nascosto di non essersi laureato. Più che il grande esperto (che era) di storia dell’arte , era l’amico colto che ci introduceva con passione in una stanza e ce ne mostrava l’anima. Affinché la capissimo e amassimo, non certo per sfoggiare la propria erudizione. Era l’amico colto che ci educava al gusto del bello. Moltissime le opere pubblicate, così come le apparizioni televisive, con la sua immagine inconfondibile e caratteristica.
foto tratta da lastampa.it