Sento dire in giro che il coronavirus è democratico perché colpisce tutti indiscriminatamente. Vero. Ovvia considerazione! Troppo poco però. Personalmente diffido delle ovvie considerazioni!
Mettiamola così. Il coronavirus, come d’altronde anche le crisi economiche, colpisce indiscriminatamente soggetti in condizioni di partenza disuguali. Come dire, se è vero che la sofferenza colpisce tutti gli esseri umani, non è vero che è la stessa cosa soffrire in un superattico circondato da tutti i comfort o soffrire in una favela brasiliana.
Pertanto non ci stupisce, ma neanche ci fa reagire, la notizia che il Covid19 ha mietuto vittime soprattutto tra i bambini e i soggetti più deboli. Come se già non bastassero le politiche affamatrici delle banche mondiali, delle troike e delle varie belve assetate di denaro sparsi sul pianeta!
Considerazione consolatoria che serve ai più abbienti per sentirsi in pace con se stessi. È questa la grande forza del sistema mondiale: avere convinto la gente comune, e purtroppo non solo, che al postutto, c’è giustizia in questo mondo e che, in fondo, siamo tutti sulla stessa barca.
Ma basta leggere qualche dispaccio di agenzia, debitamente tenuto a distanza di sicurezza dalla diffusione, per capire che il virus ha impoverito sempre più chi ha già poco e ha arricchito sempre più chi è già ricco (consultare i vari rapporti annuali di Oxfam!). E nessuno che abbia l’onestà intellettuale di ammettere che il vero problema è avere smantellato la sanità pubblica dove c’era e avere continuato a sfruttare le risorse dei paesi poveri senza offrire in cambio nulla, se non qualche accordo di partenariato che aumenta la dipendenza di questi paesi dai grandi gruppi e dalle grandi banche. E le banche banchettano! E se poi la gente muore per la fame, ci basta pensare che noi siamo stati più bravi perché siamo riusciti a preservare le nostre libertà e sentirci, così, superiori, mentre chi non ce l’ha fatta è solo uno sfigato. A volte viene da chiedermi, ma che me ne faccio delle mie libertà se tante ingiustizie e tante disuguaglianze ancora albergano nel nostro pianeta! Poi, però, penso che questa riflessione è, in fondo, figlia della stessa ipocrisia che governa il mondo!
È ovvio che poi la rabbia degli ultimi e dei poveri assoluti si manifesti in modalità che dispiacciono al mondo ricco e libero! Quando la rabbia assume i tratti di quello che sbrigativamente viene liquidato come populismo o sovranismo, ad arte guidato da chi ha tutto l’interesse a lasciare inalterate le cose, tutti lì a scandalizzarsi perché questa massa di ignoranti e rozzi non capisce nulla e a chiedere la patente per votare!
Ma cosa abbiamo fatto per consentire a questa ignobile massa di liberarsi dall’ignoranza? O forse ha fatto comodo lasciarla lì dov’era, perché combattere l’ignoranza comportava costi troppo elevati, e il rischio che la plebe avrebbe potuto, con l’istruzione, cominciare a pensare, mentre qualcuno era impegnato nella lotta di classe dei ricchi contro i poveri?
C’è un aforisma che spesso mi frulla nella mente: “Se l’istruzione vi pare costosa, provate un po’ con l’ignoranza”. C’hanno provato con l’ignoranza, e ci sono riusciti!