di Sergio Fanti La stampa è sempre più sensazionalista, desidera fare colpo, attirare attenzione, e spesso per fare questo veicola falsità. Crediamo magari di farci un’idea scorrendo i titoli, ma leggendo l’articolo il titolo viene sconfessato. In questi giorni, titoloni con papa Francesco che sdogana la famiglia gay. A caratteri cubitali frasi come “il Papa benedice le unioni omosessuali” cui segue un articolo che probabilmente pochi leggono. Conseguenti polemiche all’interno della Chiesa stessa. In alcune interviste il cardinale Muller si dissocia dalla posizione (o presunta posizione di Bergoglio, come vedremo tra un attimo) dicendo che in sostanza il papa non è al di sopra della parola di Dio. Come cardinale, deve essere fedele al papa, ma prima di tutto a Dio, perché il papa è il vicario di Cristo e non può sostituirsi a Cristo. Personalmente, trovo sempre interessante il dibattito su quanto la Chiesa debba e possa rinnovarsi, senza perdere la sua natura e senza tradire i suoi dettami originari e imprescindibili. Il dibattito sulla Chiesa che deve rinnovarsi per non restare indietro, per non perdere consensi restando un insieme di dogmi legati al passato, e contemporaneamente sul fatto che ogni volta che la Chiesa si rinfresca e si rinnova cede quote della propria autenticità agli umori delle collettività. Muller, da vecchio rigoroso, rimarca con fermezza che la Chiesa non può cambiare in continuazione per piacere al mondo. La parola di Cristo quella è e quella rimane, e in conclusione auspicherebbe maggior prudenza nelle dichiarazioni di Bergoglio. Senonché – ed è qui che voglio arrivare – ho fatto una rudimentale e veloce ricerchina su google e ho visto che il Papa non ha detto quelle cose. Piuttosto, ha detto che gli omosessuali non vanno emarginati e hanno anch’essi diritto a un’unione legale in modo che possano sentirsi in famiglia. Ma non ha – almeno per ora – parificato un’unione omosessuale al matrimonio tra uomo e donna. Quindi per ora è fugato il timore del cardinle Muller che la Chiesa voglia piegarsi alla nuova antropologia Lgbt. Non si è nemmeno trattato di un’intervista vera e propria, ma di un documentario appena presentato alla Festa del Cinema di Roma, nel quale in pochi secondi di spezzoni (forse montati ad arte) appaiono le parole che sono state fagocitate avidamente dai giornali. Occorre sempre verificare le fonti! Viviamo in un’epoca di fake-news, e anche i giornalisti “veri” tendono a produrre titoli fuorvianti. Conseguentemente, prendiamo posizioni su presupposti errati, ne discutiamo tra opposte fazioni e alimentiamo la confusione che ci sta inghiottendo. (foto di Papa Bergoglio tratta da wikipedia.org)