Babbo Pfizer & Co.

Pazienza! Correrò il rischio di essere intruppato tra i complottisti, ma alcune domande semplici semplici voglio farle lo stesso.

Riepilogando.

A marzo esplode l’epidemia che subito dopo diventa pandemia. L’OMS ci mette un bel pò per dichiararla, ma alla fine arriva.

Primi lockdown.

Scuole in DAD dai primi di marzo, esami di stato in tono minore e poi tutti al mare. Liberi tutti. Discoteche comprese, con grande soddisfazione dei vari briatore d’Italia.

Ma i veri problemi non si affrontano.

I trasporti, per esempio.

Tutti sanno che alla ripresa della scuola i bus saranno presi d’assalto dagli studenti, ma la vera preoccupazione sembra sia la voce grossa dei discotecari e un appalto milionario per i banchi monoposto con le rotelle, la cui utilità è ancora tutta da dimostrare.

Nessuna azione per affrontare quella che tutti si aspettano, ovvero una seconda ondata. Che puntualmente arriva. Zone colorate in tutta Italia sulla base di criteri non sempre chiari e paura alle stelle. Ma il Natale si avvicina e quindi negozi e mercatini aperti, con controlli molto soft o, peggio, inesistenti. Giusto. Non si può morire prima di morire. Vogliamo vivere!

E col Natale arriva Babbo Pfizer. Certamente l’industria farmaceutica nel frattempo non è rimasta a guardare e ha cominciato la ricerca per un vaccino che, di certo, arriverà, con un tempismo strabiliante. Big Pharma gode. E chi non lo farebbe in una situazione del genere.

Già ebbe a godere quando ci fu il falso allarme della Sars, grazie al quale riuscì a sbolognare quantità notevoli di dosi di vaccino, praticamente inutili.  Figurarsi adesso che il pianeta intero guarda al settore con la giusta impazienza di chi ha fretta di tornare alla vita.

E difatti il vaccino arriva, in tempi record! Diciamo, per essere buoni, in otto mesi. Potenza della scienza e della tecnologia. E tutti ad affannarsi a dichiarare che è tutto a posto. Che sì, è vero, che mediamente una sperimentazione di questo tipo dura almeno cinque anni, ma grazie ai potenti mezzi oggi a disposizione vedrete che vi stupiremo con effetti speciali, e in quattro e quattr’otto vi consegneremo un bel vaccino pronto per l’uso, conservato a – 80°.

Venghino, venghino lorsignori a comprarlo. Ve lo vendiamo a prezzi stracciati, a prezzi da veri filantropi!

Fine della sceneggiata.

Adesso le domande. Una, semplice, la pone un virologo, tale Crisanti, non un signore qualunque, ma uno che sa il fatto suo. E chiede di avere a disposizione tutti i dati relativi alla sperimentazione, perché, dice, “io se non ho questi dati non lo faccio”. Apriti cielo! Una voce dissonante in mezzo a questa tempesta perfetta? Ma come, ci siamo giocati tutto al tavolo dei vaccini e questo signore osa mettere in dubbio le nostre certezze? Poi, ascolti un pò in giro e senti qualche medico che si chiede: ma come fanno ad essere così sicuri di avere trovato un vaccino per un virus a RNA come quello dell’HIV, per il quale, dopo quasi quarant’anni di ricerche, si è optato per i farmaci antiretrovirali, rinunciando al vaccino? Legittima perplessità, ma non sufficiente a placare l’euforia di tutti, anche perché queste domande non le abbiamo sentite nelle trasmissioni televisive, fatte più che da giornalisti, da imbonitori pagati per spargere a piene mani facile ottimismo del tipo “andrà tutto bene”! E non infierisco, ricordando i recenti applausi dai balconi a medici e infermieri.

E allora, messi alle strette, cominciano i distinguo riguardanti la copertura che dura qualche mese, al massimo un anno, per cui la tanto agognata immunità, è solo un miraggio. Ma non è tutto. Infatti, veniamo a scoprire che un farmaco prodotto in Italia, ancora in fase di sperimentazione, dai costi sicuramente inferiori ai vaccini di Babbo Pfizer & Co., viene acquistato in quantità industriali dagli  Stati Uniti e dalla Germania, per fare due esempi, mentre in Italia se ne parla poco.

Ma allora si chiede l’uomo qualunque, (quello che poi fa veramente paura con le sue domande ingenue e imbarazzanti) perché mi date del complottista quando dico che avete scatenato la tempesta perfetta?

Avete chiuso negli ultimi decenni interi ospedali e distrutto la sanità pubblica trasformandola in azienda.

Avete rinunciato a potenziare il trasporto pubblico ben sapendo che per molti cittadini è l’unico mezzo per recarsi al lavoro, per garantire a tutti voi di condurre una vita normale quasi priva di rischi?

E adesso scaricate su di me decenni di politiche cucite addosso ai grandi gruppi economico-finanziari,  comportandovi come un Robin Hood all’incontrario, togliendo ai poveri per dare ai ricchi?

Se per voi porre queste semplici domande significa essere complottista, be’ allora mi dichiaro colpevole!