La scuola dei sogni e il nemico inaspettato

di Monica Sabella

Per i nostri lettori più sensibili, ottimisti e appassionati pubblichiamo la fiaba “La scuola dei sogni e un nemico inaspettato” scritta dai bambini della pluriclasse IV e V della scuola primaria di Lucugnano (Lecce) con l’aiuto della maestra Elisabetta Paola Brigante. Questa fiaba è nata nel primo lockdown, quando i bambini si sono ritrovati chiusi in casa a frequentare la scuola in DAD ed è diventata un bestseller nelle classifiche delle fiabe per bambini. La maestra Paola, in quel periodo, spiegava ai bambini la differenza tra fiabe e favole e ha dato loro il compito di scrivere una fiaba avente come tema il Covid.

Mia figlia Karol frequentava la stessa classe, e ho proposto alla maestra e alla dirigente, dottoressa Rina Mariano, di poter unire le fiabe di 10 bambini che l’anno scorso frequentavano il 3.° e il 4.° anno. Quest’anno abbiamo ripreso la fiaba e pubblicata con la CE Placebook Publishing di Fabio Pedrazzi e Claudia Filippini. Le illustrazioni interne e il disegno della cover le hanno realizzati i bambini di 5.a della pluriclasse.

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C’era una volta, nel paese dei rifiuti, un posto lontano lontano, tra il cielo e la terra, un re chiamato Virus e la sua regina Corona.

Insieme avevano formato un unico essere, molto potente e cattivo: il Coronavirus, che era a capo di un grande esercito di piccoli virus-soldati.

Questi soldati erano invisibili all’ occhio dell’uomo, quindi potevano girare liberamente senza farsi vedere. Un giorno, il comandante dell’esercito, Capitan Virus, avvisò Re Virus che sulla Terra tutte le persone vivevano felicemente abbracciandosi, passando il tempo insieme e divertendosi.

Il Re Virus, invidioso, decise di rompere questa armonia e mandò il suo esercito di virus-soldati in tutti i paesi, a partire dalla Cina.

Questo esercito aveva il compito di attaccare le persone, passando da una all’altra e facendole ammalare.

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Un brutto giorno l’esercito del male arrivò anche nel Salento: gli alunni di una scuola primaria erano a giocare in giardino, quando improvvisamente uno di loro, di nome Gioele, si mise improvvisamente a piangere perché non riusciva a respirare bene. Il bambino si inginocchiò a terra e vide, riflesso in una pozzanghera, una creatura mostruosa: un virus- soldato.

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Era un essere spaventoso: aveva una coda lunga come un serpente e sulla punta di essa una palla di fuoco con dentro milioni di piccoli serpenti cattivi; aveva ancora una lunga e biforcuta lingua e in testa una corona di fuoco. Era impossibile sfuggire al suo attacco e al suo veleno. La salute di Gioele e la sua gioia di vivere erano state intaccate da quel nemico invisibile, chiamato Coronavirus.

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La maestra Paola, spaventata, chiamò i medici. Quella che prima era una scuola con dei bambini molto allegri, amici tra di loro, felici di studiare perché avevano delle maestre molto dolci e brave a insegnare, era diventata una triste, silenziosa, grigia.

Forse è stato l’arrivo dell’inverno a svegliare il Coronavirus” , pensarono i bambini.

La preside fu costretta a chiudere la scuola per proteggere i bambini.

Intanto, il virus pericoloso e dispettoso continuò a volare nei paesi cercando di contagiare più gente possibile.

I sindaci di tutte le città ordinarono a tutti di non uscire di casa.

I bambini erano molto preoccupati e tristi per quella situazione: non potevano più incontrare i loro amici e le loro amate maestre.

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Dopo qualche giorno di grande tristezza, decisero di passare all’azione e chiesero ai medici come potessero essere d’aiuto…

Risposero che sarebbero stati di grande aiuto per tutti restando chiusi in casa, per non dare al mostro occasione di colpirli. Erano così tante le regole da rispettare: stare tutti a casa, non abbracciarsi più e lavarsi spesso e bene le mani. 

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Ma era già troppo tardi, alcuni bambini si ammalarono insieme alle loro famiglie. Febbri alte, tosse e problemi respiratori colpirono quasi tutti i bambini e le loro famiglie.

Un giorno, guardando la TV, scoprirono che vicino alla loro scuola c’era un laboratorio dove ricercatori e medici lavoravano per creare pozioni e polveri magiche capaci di sconfiggere il Coronavirus.

Dopo tante settimane di esperimenti di laboratorio, i medici capirono che il cattivo virus poteva essere sconfitto solo con l’aiuto dei bambini della scuola dei sogni, vicina al laboratorio: durante una notte di luna piena, tutti gli alunni avrebbero dovuto accendere un gran fuoco nel cortile di casa e buttare la polvere magica preparata dai medici.

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Il fumo creato con il fuoco e la polverina magica, col suo odore orrendo, avrebbe distrutto il re dei virus.

E così fu: il Coronavirus scomparve.

I bambini gridarono di gioia e finalmente tornarono a giocare tutti insieme, fecero un girotondo colorato come l’arcobaleno.

Presto tornarono sui loro banchi di scuola dove li attendevano le loro adorate maestre.

Finalmente, era passato quel terribile periodo e la loro scuola era tornata allegra e colorata come sempre.

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Fiaba realizzata dalla pluriclasse IV e V della scuola elementare di Lucugnano

facente parte dell’Istituto Comprensivo Tricase via Apulia Tricase (Lecce)

Dirigente Prof.ssa Rina Mariano. Con l’ aiuto della Maestra Elisabetta Paola Brigante.

Il ricavato della vendita sarà devoluto alla scuola. 

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