Licenziare sì, ma con stile!

Cari lavoratori che votate Lega dovete impararlo da che parte sta il partito che votate. 

Giancarlo Giorgetti, non proprio uno qualunque, non proprio l’ultimo esponente della Lega, e soprattutto ministro dello Sviluppo (?) economico ha affermato: “Purtroppo è inevitabile che queste cose accadano, però non possono accadere in questo modo, perchè noi abbiamo in mente di fare il West non il far west”. Bel gioco di parole.  Complimenti, ministro! Questo sì che è parlare chiaro. A questo punto gli applausi sono d’obbligo! Non foss’altro che per la sincerità che trasuda da questa dichiarazione. 

“Non ci siamo”, sembra dire Giorgetti. Vada per il contenuto, sul quale siamo tutti d’accordo, a destra e a sinistra, ma la forma “No”. Quella va salvata, anche perché un uomo di stile come Draghi non lo può ammettere! A cosa ascrivereste, se non allo stile, la crescita della fiducia del nostro Primo ministro nei sondaggi? In questo l’Europa è maestra. Ricordate lo stile con cui ha massacrato la Grecia?

Del contenuto è meglio dire poco o niente. È disdicevole! Ma come, si stupiscono i cantori del migliore dei mondi possibili, ancora non vi siete piegati alla logica neoliberista? Meno male che ci sono i sindacati che frignano per una mezz’oretta e poi vanno a cuccia. Loro sì che hanno imparato la lezione! Siamo sulla strada giusta! Tutti vogliamo la pax sociale!

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant! ammoniva Tacito.

Sappiate, comunque, che le proteste e/o le manifestazioni di piazza vanno regolamentate, relativamente ai contenuti. 

Tutti vanno bene, purché non ispirati alla realizzazione del bene comune, di cui Noi non sentiamo la necessità, perché in suo nome dovremmo trovare soldi che verrebbero ingiustamente sottratti ai nostri sacrosanti profitti.

Alla fine, le battaglie che  ci farebbero veramente male non le fate mai, povere stelle! La battaglia contro la povertà che dilaga, p.e., o per una sanità a misura di cittadino e non gestita come spesa da ridurre ad ogni finanziaria, o per una scuola veramente inclusiva e non gestita con logiche mercatiste. Di tutto ciò vi siamo veramente grati. Crediamo che ormai sia fatta! Se stiamo riuscendo a farvi bere l’amaro calice dei licenziamenti e della conseguente macelleria sociale, cos’altro mai ci potrà fermare?