IL “CASO-PALOMBELLI”

di Sergio Fanti
foto palombelli
foto di la7.it
Lo scivolone che ha fatto recentemente a “Forum” Barbara Palombelli è emblematico di come sia la situazione del giornalismo italiano. Partiamo dal fattacaio, cioè da quanto profferito dalla Palombelli durante il programma: “Qui parliamo della rabbia tra marito e moglie. Negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti, sette donne uccise. A volte è lecito anche domandarsi: “ questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati, oppure c’è stato anche un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? E’ una domanda, dobbiamo farcela per forza. In questa sede, soprattutto (è un tribunale) dobbiamo esaminare tutte le ipotesi.” E’ normale e comprensibile che tante donne (e non solo le donne) siano insorte contro tali parole. La Palombelli è accusata da tutto il fronte dei radical chic della sinistra-bene. Io invece difendo l’operato della Palombelli, non per i contenuti, che non ci sono (perché la Palombelli non ha detto proprio niente), ma per il metodo. Barbara Palombelli ha posto una domanda. Ha solo detto: davvero questo fenomeno deprecabile lo combattiamo scrivendo alla lavagna i buoni e i cattivi? Non è che forse…anche le vittime siano state un po’ esasperanti? Parliamone se vi va…Insomma, la Palombelli  ha semplicemente posto una domanda, che è il compito di ogni giornalista. Ha promosso un’indagine su un problema che continua ad esserci, purtroppo…e aprire un indagine da un possibile nuovo punto di vista è il compito di ogni giornalista. Spesso i giornalisti si fanno invece promotori di verità già pronte e propongono ai lettori le loro valutazioni. Siamo circondati da giornalisti missionari (e prezzolati) che vogliono cambiare il mondo…ma il compito del giornalista è invece quello di informare da una parte, e criticare dall’altra.  Criticare significa guardare la cosa esposta sotto più punti di vista, poi sarà il lettore che si farà una propria rappresentazione di come siano o non siano andate le cose.  Ecco, la Palombelli non ha fatto che questo. Ha detto: ok, tutto deprecabile, schifoso e condannabile…ma come mai questi uomini sono usciti così tanto dai gangheri? Indaghiamo sui moventi, sulle pulsioni che fanno scattare l’irreversibile, cerchiamo insomma di capire. Come mai due si sposano col le aspettative al top, tra invitati, fotografi, strascichi bianchi, confetti e invitati, poi passa del tempo e l’idillio si tramiuta in delitto. Cosa è successo? Sappiamo tutti che le coppie tendono a guastarzi col tempo, e con la collaborazione di entrambi. E Barbara Palombelli – da giornalista – ha posto una lente di ingrandimento sul fenomeno. In fondo, se due persone litigano per strada e una tira due cazzotti all’altra, è lecito chiedersi “ma perché? Ma cosa gli aveva fatto? Perché si è così arrabbiato?”. Che tirare due cazzotti non sia cosa da fare è sottinteso, infatti non si parla nemmeno di quello,  ma si indaga sulle pulsioni e sui perché. La Palombelli ha fatto questo. Poi, si tratta proprio di voler fare i politicamente corretti a tutti i costi, se pensiamo dove sono state dette queste parole. che queste parole della Palombelli sono andate in onda a Forum, un programma spazzatura creato ad arte per rincretinire la gente. Da un lato si fanno ricerche sull’Alzeihmer, dall’altro lo si alimenta con programmi così. Ma tornando alla Palombelli, e chiudo, io dico che ha fatto soltanto il suo mestiere: quello della giornalista. Che mette in egual luce le varie componenti di una vicenda, affinché il lettore o ascoltatore si formi una sua opinione, se vorrà. O  nella nostra finta democrazia il giornalista deve liberamente esprimere solo ciò che gli viene dettato?