Se duemila migranti sono sufficienti a destabilizzare l’UE, allora vuol dire che questa Unione non è particolarmente solida. Il “caso Bielorussia” sta facendo emergere, ancora una volta, un altro nervo scoperto dell’Europa. È fuor di dubbio che l’ex repubblica sovietica stia giocando sporco, ma al tempo stesso l’Europa non pare stia dando grande prova di sé, se anziché farsi carico della sorte di questi poveri cristi, non sa fare altro che minacciare sanzioni contro la Bielorussia e prendere in considerazione la costruzione di un muro, come richiesto dalla Polonia che agisce indisturbata contro i migranti, ricacciando indietro con la forza e la violenza quelli che fortunosamente riescono a passare il confine. Dove sono le anime belle della nobile Europa che gridavano contro l’altro fulgente esempio di solidarietà umana di nome Matteo Salvini? Discutono se pagare o no alla Polonia il muro della vergogna! Il pronto intervento dell’Europa nel difendere gli interessi della Polonia e dei suoi confini è incomprensibile se confrontato con il disinteresse nei confronti dell’Italia che da diversi anni chiede che il problema del primo approdo sia condiviso fra tutti i paesi membri.
D’altra parte, in una logica muscolare, ognuno usa le armi che ha in proprio possesso e, anche se dovrebbe ripugnare l’idea di utilizzare degli esseri umani per il proprio tornaconto, di fatto sia l’Europa che la Bielorussia stanno agendo secondo questa ignobile logica. L’autocrate Lukashenko, che non ha il problema di rispondere ad alcuno dei suoi comportamenti, può decidere in pieno arbitrio di ammassare migranti alla frontiera con la Polonia e di minacciare l’Europa di sospendere la fornitura di gas, ma l’Europa, in perfetto stile USA, non sa far altro che minacciare sanzioni, che sappiamo essere quell’ignobile strumento che colpisce anzitutto le popolazioni inermi. A nessun eurocrate, neanche al più “sincero democratico” fra loro, viene in mente di usare la moral suasion nei confronti della Polonia, che tanti conti in sospeso ha con l’UE, per spingerla ad accogliere questi migranti, provvedendo poi ad offrire loro una sistemazione degna di esseri umani, quegli esseri umani che abbiamo, nei secoli, massacrato e continuiamo a massacrare con le nostre politiche coloniali e neocoloniali. E intanto continuiamo a pagare il dittatore Erdogan!
Alla fine ho capito che le anime belle sono tutti quelli che, come me, sperano ancora che possa cambiare qualcosa in questa Europa, completamente prona ai diktat della finanza e delle banche di cui Mario Draghi è il paladino, un’Europa che non conosce altro che il dogma del libero mercato, pronta a mobilitarsi solo quando tale dogma corre seri pericoli. D’altra parte a leggere bene il PNRR salta subito agli occhi come la preoccupazione principale sia quella, per esempio, di riportare un bene comune come l’acqua dentro l’alveo rassicurante dei gruppi privati che ringraziano sentitamente, ad onta di quanto deciso dal popolo italiano con un referendum, evidentemente farlocco. Duemila migranti che stanno morendo di freddo, fame e sete, fra cui tanti bambini, sono solo gli effetti collaterali della sporca politica di un’Europa che aderisce senza se e senza ma alle logiche neoliberiste, lasciando sullo sfondo, giusto per compiacere i creduloni, i temi scottanti dei diritti umani e della solidarietà.