BOLOGNA POLO NAZIONALE DELL’IMMOBILIARE

GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA CONVENTION NAZIONALE DI CONFABITARE

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Bologna per due giorni è stata polo nazionale dell’immobiliare, in occasione della Convention Nazionale di Confabitare. Da tempo non si faceva il punto sull’immobiliare in maniera trasversale così Confabitare ha riunito tutto lo stivale, partendo dai relatori fino agli ospiti (ingresso libero) all’Hotel Savoia Regency, il 3 e 4 dicembre, a riprova che quando una città così importante ha dei validi contenuti da mettere in campo la risposta c’è e arriva da tutta Italia.

La grande partecipazione riscontrata alla Convention Nazionale di Confabitare – commenta Alberto Zanni Presidente Nazionale di Confabitare – ci ripaga dell’impegno profuso in questi anni di pandemia per rispondere alle esigenze dei nostri associati a sostegno e difesa del mondo della proprietà immobiliare e, in generale, dell’abitare nel suo significato più ampio. Ci siamo pregiati di interventi di grande qualità, fatti da rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati e di professionisti di rilievo, che hanno voluto associare le loro competenze alla nostra organizzazione, mettendoci testa, ma anche molto cuore.

Confabitare ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero delle Infrastrutture, quale Associazione maggiormente rappresentativa della proprietà immobiliare e dopo due anni di pandemia ha offerto al mondo della casa un dibattito a tutto tondo sul tema, non ancora affrontato così scrupolosamente. Due giorni di full immersion nel mondo dell’immobiliare e della casa a cui hanno partecipato relatori d’eccezione, tutte le sedi Confabitare italiane e anche gli ospiti, interessati ai mutamenti del mondo della casa, sono accorsi da tutto lo stivale.

“Il tema è di grande considerazione – commenta Barbara Casagrande Direttore generale Edilizia Sociale, Politiche abitative Riqualificazione urbana del Ministero delle Infrastrutture – non siamo costruttori di edifici, ma siamo costruttori comunità e il nostro documento programmatico lo dice chiaramente. Parlare della casa significa parlare dell’abitare sociale dove il condominio e il quartiere diventano nuovi spazi di condivisione e socialità”.

“A questo punto non dimentichiamoci di riflettere sui carichi di natura familiare – commenta Elena Bonetti, Ministro per le pari opportunità e la famiglia – bisogna puntare a un modello inclusivo e ad uno sviluppo sostenibile. Si deve pensare a rigenerare le comunità, perché non riusciamo a capire ancora come si evolverà il rapporto fra le città e preferire”.

“Un’occasione di confronto – commenta Elly Schlein Vice Presidente Regione Emilia Romagna – in cui ascoltare più voci è fondamentale. La Regione Emilia Romagna ha investito oltre 50ml per far fronte al pagamento degli affitti per supportare le famiglie in difficoltà. Allo stesso abbiamo visto un mancato introito per i proprietari che affittavano gli immobili ad uso turistico incentivando le rinegoziazioni che mirassero a mettere a disposizione del mercato affitti di alloggi che erano rimasti vuoti a causa della pandemia. Ascoltando le difficoltà degli inquilini e dei proprietari abbiamo cercato soluzioni equilibrate – ha concluso Schlein”.

“La grande soddisfazione di vedere la sala piena (coi dovuti distanziamenti) ci ha ampiamente ripagato di tutti gli sforzi che abbiamo fatto quest’ultimo anno per organizzare la convention – continua Alberto Zanni – i relatori erano tanti, perché tanti erano gli argomenti da affrontare. Il mondo della casa è fortemente mutato in questi ultimi anni e bisognava fare il punto, discutere delle nuove norme e del nuovo vivere gli spazi in una società fortemente mutata”.

La Convention Nazionale di Confabitare per le sue caratteristiche ha ottenuto il patrocinio Unesco, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna, dell’ordine degli Architetti, dell’ordine degli Agronomi e del Sole24Ore e la concessione di crediti formativi dall’ordine degli architetti, dei geometri, dei periti industriali, degli agronomi e degli avvocati.

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