Contrordine, compagni! Scusate ma abbiamo commesso un errore. Quando l’Europa ha votato la risoluzione con la quale si equiparavano nazismo e comunismo abbiamo peccato di ingenuità. E invece non stavano esattamente così le cose, stavano peggio. Perché se il comunismo, almeno nella forma storicamente realizzatasi, andava sicuramente condannato, adesso impariamo che esiste un nazismo buono. E tutti, a destra e sinistra, a gioire di questa buona novella! Esistono pertanto già dei vincitori in questa assurda guerra. Si sono trovati un bel regalo di Pasqua questi nazi la cui portata, la disinformatia occidentale tende a sminuire, accampando una incredibile giustificazione: se il Male esiste, allora tutto ciò che lo combatte è Bene. Strano sillogismo. Sono riusciti a piegare anche la logica, fiore all’occhiello della nostra cultura, a indegni interessi di bottega. La Storia forse ci dirà come stanno le cose, ma il segnale che stiamo mandando ai giovani del mondo non ci fa stare tranquilli. Domani, sulla scia di quanto sta accadendo oggi, potremmo trovarci un redivivo nazismo, che anziché essere stigmatizzato, come è giusto che sia, verrà considerato portatore di libertà. E così il cerchio si chiude. Chi credeva che alcuni orrori non sarebbero tornati dovrà ricredersi, perché all’orrore putiniano dovrà aggiungere l’orrore nazista, questa volta però nella sua forma peggiore. Infatti, se fino ad oggi nessuno si sarebbe sognato di tessere l’elogio del nazismo, stiamo assistendo, basiti, ad una schiera di giornalisti e politologi che esaltano le virtù di questi “combattenti per la libertà”. E, giusto per non fare nomi, si è distinto in questa sporca operazione, l’illustre giornalista Gramellini. E, come se non bastasse, qualcuno prova a giustificare l’uso della svastica affermando che è un simbolo di pace e che Hitler lo ha utilizzato per il suo movimento, snaturandone il significato. Non abbiamo dubbi che ciò sia vero, ma l’uso che storicamente è stato fatto di questo simbolo consiglierebbe, a mio parere, maggior cautela. Verrebbe da dire che si sta raschiando il fondo del barile pur di fare accettare l’inaccettabile.
Dove sono i “compagni” che fra “giorni deĺla memoria” e “manifestazioni per la pace” hanno costruito le loro fortune politiche? Non si sono nascosti. Tutt’altro. Li troviamo nei talk politici a pontificare sulla necessità di inviare armi al popolo ucraino, dimenticando, questi smemorati, tutte le guerre che ci hanno visto e ci vedono coinvolti dalla parte sbagliata, come quella che sta massacrando lo Yemen, ad opera di un paese al quale vendiamo armi, che per lo “storico” Rignanese sta vivendo il suo Rinascimento!