Se la guerra assume le sembianze di un condizionatore

Dopo le ultime esternazioni del “miglior” banchiere non abbiamo più alcun dubbio sul fatto che l’unto del Signore di turno può impunemente trattare il popolo italiano come un bambino cui poter inventare favole, semplificando la realtà, ridurla manicheisticamente ad una lotta tra Bene e Male ed eliminando la possibilità di letture un tantino più elaborate. Qualcuno, in verità, potrebbe trovare inesatta questa mia analogia, controbattendo che mentre ai bambini è lecito chiedere “perché”, anzi, anche se a volte un pò infastiditi, noi adulti restiamo in qualche modo compiaciuti della loro curiosità, il popolo italiano ha smesso di chiedere “perché”, vittima della diuturna battaglia senza quartiere ingaggiata per ottunderne le menti. Forti degli ottimi risultati ottenuti con la narrazione pandemica, i politici si son levati, come un sol uomo, a difesa del Bene, incarnato non tanto e non solo dal prode Zelensky ma soprattutto dalla NATO, la “mamma” di tutti noi che ci difende dai cattivi e mai si sognerebbe di farci del male. Ed allora, in vista di questo obiettivo, bisogna far convergere tutte le energie possibili verso la Versione Vera (d’ora in poi VV) di qualunque evento, la versione incontrovertibile, la versione che se non l’accetti sei in combutta col nemico. E per fare ciò sono necessarie due cose: la prima utilizzare teste di ariete del calibro di Mieli, Giannini, Gramellini,  Monti, Panebianco etc.., la seconda impedire a chi vorrebbe esprimere un pensiero diverso dalla VV di parlare, e quando qualcuno sfugge al controllo le teste di ariete sono lì pronte ad abbattere il nemico. Quest’estate mi sentirò un verme quando accenderò i condizionatori perché anziché la pace, a suon di armi e sanzioni, ho scelto, egoisticamente, di rinfrescare le mie membra, e coltiverò sensi di colpa senza fine per avere disobbedito al padre. Che fine farà, in ultimo, mi chiedo quel 55% di italiani che hanno dichiarato di essere contrari all’invio delle armi al popolo ucraino? E quelli che a Napoli ed a Torino hanno riservato al primo ministro un’accoglienza non proprio calorosa? Sarà una guerra porta a porta per stanarli?