Testo e foto di Catia De Maio.
A Guiglia (Modena) si è recentemente tenuta un’ interessante rassegna: “GUIGLIA RISCOPERTA”, un paese e mille storie!
Le organizzazioni locali hanno recentemente realizzato una serie di appuntamenti grazie ai quali è stato possibile scoprire i luoghi, le case ed i personaggi che hanno animato la Storia di questo comune del modenese che racchiude antichità e tesori nascosti tra narrazione e tradizione. Sono state rivisitate case ed aperte porte normalmente chiuse al pubblico e svelati segreti che attraverso le caratteristiche locali, gli archivi storici, le cronache ed i racconti custoditi nel Comune hanno animato con curiosità passeggiate tra storia e natura.
I luoghi più significativi di Guiglia sono: il Castello, l’Archivio Storico, e l’Oratorio della Madonna di San Luca, fresco del recente restauro, che sono stati aperti eccezionalmente in questa occasione: un percorso nella storia che Mara Munerati ha accompagnato con la sua voce tra emozione, ilarità e stupore. L’evento, gratuito, è stato possibile grazie al prezioso contributo del Comune, Assessorato alle Politiche Culturali e Pari Opportunità diretto da Roberta Zanantoni.
Di Guiglia “Balcone dell’Emilia” si trovano riferimenti storici risalenti all’anno 890 negli archivi del monastero di Nonantola. Guiglia, per il suo possedimento, è stata testimone di numerose lotte tra Liguri e Romani, Longobardi e Ungari. Questi ultimi vi hanno eretto il primo castello. La militarizzazione del territorio, intorno all’anno 1048, giocò un ruolo molto determinante per la costruzione di questo castello. Esso è situato nella parte più elevata del colle che domina la valle del Panaro.
Nel 1361, a causa di uno scontro tra guelfi e ghibellini, il Castello di Guiglia venne distrutto da un incendio e venne ricostruito nel 1405 con un ponte levatoio e due nuove torri. Fu concesso, dalle autorità del tempo, alla famiglia di Pio di Carpi, principe, mecenate ed illustre uomo di cultura, e tra i massimi esponenti del Rinascimento italiano, delle cui gesta v’è documentazione presso l’università della Pennsylvania.
Questo Castello, nel tempo, sarà attribuito ad un susseguirsi di famiglie. Nel 1584, la parte che sorgeva nelle sue immediate vicinanze (l’antico oratorio) venne concessa ai Padri Carmelitani e denominata “Conventino”. Nel marzo del 1630 il Duca Francesco I d’Este concede il feudo a Francesco Montecuccoli, suo maggiordomo Maggiore, nobile e diplomatico italiano. Fu il primo Marchese di Guiglia e marito di Sigismonda Laderchi. La famiglia, essendo venute meno le funzioni militari del castello, decise di modificarlo, sia sul piano architettonico che su quello funzionale, facendolo diventare una delle dimore signorili più sontuose ed eleganti. Venne eliminato il ponte levatoio, costruita la nuova porta d’accesso e commissionato un teatro al suo interno.
Tra il 1690 e il 1715 venne costruito, poco distante dal castello, l’oratorio della Madonnina che contiene l’immagine della Beata Vergine di San Luca, ai quali la famiglia era molto devota. La chiesina venne costruita in scala rispetto alla famosa Chiesa di San Luca sul Monte della Guardia di Bologna. Lo stesso edificio in seguito divenne anche la tomba della famiglia Montecuccoli. Alla fine del 1800, gli eredi della famiglia misero in vendita il castello. Il 18 agosto 1897, l’edificio fu venduto all’Ingegnere svizzero Giovanni Beusch, che trasformò nuovamente il castello rendendolo un albergo termale. Inoltre, cosa molto importante per il paese, uno speciale impianto riesce a portare l’acqua potabile dalla sorgente dei Volti fino alla sommità del centro abitato.
A partire dal 1865 dopo l’arrivo delle truppe francesi e del contesto dell’Italia Nazione nasce il Comune di Guiglia con le sue attuali frazioni. L’albergo di Beusch venne chiuso nel 1914, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Il conventino venne messo nuovamente in vendita e nel 1919 il Comune di Reggio Emilia lo acquistò per farne una colonia scolastica. Nel 1939, il Podestà di Guiglia decise di acquistare il Castello per una somma di 300.000 mila lire.
Nel 1944, durante la seconda Guerra Mondiale, il paese di Guiglia e il suo castello assumono un ruolo strategico di immediata importanza a causa della vicinanza con la Linea Gotica dei tedeschi. Il paese divenne tappa per i militari tedeschi, mentre la Rocca fu adibita ad ospedale militare. Guiglia rimase immune ai bombardamenti fino al 15 aprile del 1945 quando venne colpita dalle bombe alleate. Vennero distrutte molte case e danneggiate varie zone di rilevanza come il lavatoio pubblico del Poggio, il Conventino e l’arco d’ingresso. Qualche giorno dopo, Guiglia verrà liberata. Negli anni successivi la guerra, il Comune cedette in affitto “il Conventino” che venne adibito ad attività turistiche e ricreative, trasformato in albergo, ristorante, bar, cinema e altre attività artistiche e di diporto. Venne aperto anche un casinò che fu destinato a durare pochi mesi poiché il Ministero dell’Interno ne impose la chiusura lo stesso anno.
Il territorio di Guiglia esprime la sua storia sul parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, un’area naturale protetta situata sull’Appennino modenese in zona immediatamente prossima alla pianura, sul versante destro della valle del fiume Panaro, ricca di fauna e flora da scoprire tra passeggiate organizzate e iniziative che si svolgono tutto l’anno.
Le numerose sagre che si tengono su tutto il territorio regalano un’offerta gastronomica caratteristica e prelibata che si avvale dei prodotti del territorio nella loro tipicità stagionale. Arte, storia, cultura, gastronomia e natura sono un connubio perfetto che fa di questi luoghi un gioiello che domina l’Emilia.