Nell’ambito della mostra Mutaforma. Mutazioni ceramiche del codice CZ a cura del Collettivo NN (fino al 30 ottobre presso Alchemilla a Palazzo Vizzani, Bologna), prosegue il public program con altri due appuntamenti previsti per venerdì 28 e domenica 30 ottobre.
Venerdì 28 ottobre, alle 18 e alle 18.30, si potrà assistere all’evento Letture mutanti, mirato ad approfondire i concetti di “mutazione” e “mutaforma” come chiavi di lettura della collezione di ceramica contemporanea del Museo Carlo Zauli. Attraverso il format del reading, l’evento intende raccogliere testi, poesie e dialoghi che creino una suggestione attorno a come l’ibrido e il mutante siano oggi strumenti per interpretare e rispondere alle crisi simultanee che coinvolgono la soggettività, il corpo, l’identità e la vita su quello che Donna Haraway definisce “un pianeta infetto”.
L’evento è organizzato in collaborazione con Lo Spazio Letterario, una nuova realtà che intende animare il tessuto sociale e culturale della città. Il progetto è realizzato in collaborazione con giovan*, studios*, artist* e musicist* che intendono dare vita a un’esperienza trasversale in cui la letteratura diventi luogo di incontro, di arricchimento reciproco e di crescita.
Il reading sarà strutturato come un percorso itinerante, perciò il pubblico è invitato a prendere parte a uno dei due momenti di visita (18-18.30; 18.30 -19).
Domenica 30 ottobre alle ore 17, in occasione del finissage della mostra, gli spazi di Alchemilla accoglieranno il talk Terra Comune: la residenza d’artista come pratica collettiva, con l’artista Salvatore Arancio, la curatrice Irene Biolchini, il curatore e direttore di Arte Fiera Simone Menegoi. Introducono l’incontro Matteo Zauli, direttore del Museo Carlo Zauli e Camilla Sanguinetti, fondatrice di Alchemilla.
Questo ultimo appuntamento del public program oltre a sancire la conclusione della mostra sarà un’occasione di dialogo su come, a partire dagli anni Duemila, grazie a progetti di residenza d’artista come quello promosso dal Museo Carlo Zauli, la tradizione ceramica abbia intrapreso stimolanti contaminazioni con il contemporaneo. A partire dal loro percorso artistico, curatoriale e di ricerca, gli interventi si focalizzeranno su come la residenza d’artista abbia attivato modalità di lavoro orizzontale e di progettazione collettiva. L’incontro sarà un’occasione di approcciare la capacità del medium ceramico di scatenare un obbligo al dialogo, dove artist*, istituzioni, curator*, professionist* artigian* e il territorio collaborano nel plasmare una terra comune. L’esperienza di Salvatore Arancio è significativa di come le residenze MCZ abbiano svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo della ricerca artistica a sostegno di nuove forme di creatività.