Il bilancio previsionale 2023 del Comune è approdato da pochi giorni in Consiglio a Palazzo D’Accursio e già si scatenano le prime polemiche.
Ad aprire le ostilità è Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari, che attacca l’amministrazione sia sul metodo adottato che sul merito della manovra. “Ancora una volta – si infervora il Presidente Alberto Zanni – le associazioni dei proprietari sono state totalmente ignorate nelle consultazioni della giunta comunale con le varie categorie. Evidentemente al Sindaco Lepore, Assessora Li Calzi e soci, non interessano l’opinione di chi rappresenta quel 82% di bolognesi che possiede una casa di proprietà. Un comportamento che ci pare arrogante e irrispettoso”. Confabitare entra poi nel merito della questione: “la giunta si vanta di non prevedere aumenti per Imu e Tari – sottolinea Zanni -, ma non c’è nulla di cui vantarsi. Vorrei ricordare che Bologna ha la tassazione più alta in Italia per quanto riguarda gli immobili e quindi accrescere ulteriormente imposte e balzelli vari sarebbe stato improponibile anche per un’amministrazione che tra le sue priorità non ha certo gli interessi dei proprietari di casa”.