Oltre il paesaggio: l’arte impressionistica di Altin Furxhi

Nel panorama dell’impressionismo moderno, uno spazio sempre più rilevante è rappresentato dalla figura di Altin Furxhi. Altin è un artista italo-albanese, un vero maestro nella  fusione di impressionismo e astrazione. La sua pittura si basa su soggetti realistici, principalmente paesaggi, ma subisce un’interpretazione personale che lascia uno spazio importante alla fantasia dello spettatore. Infatti Altin Furxhi tiene molto a sottolineare che la sua non è una pittura realistica-fotografica, ma è orientata piuttosto all’interiorità: parte da elementi concreti per divagare verso mondi astratti e indefiniti. La sua poetica pittorica è un processo di interpretazione aperta, dove il soggetto rimane riconoscibile ma viene arricchito e trasformato dalle percezioni di chi osserva. Questa libertà interpretativa è il risultato di un lungo percorso artistico, che ha visto l’artista impegnato in studi accademici ed esperienze realistiche. Tuttavia, non si tratta di distorsione della realtà, bensì di uno spazio creativo condiviso tra l’artista e il pubblico. Quanto ai materiali utilizzati, Furxhi predilige colori acrilici, tempera e olio per la loro praticità e versatilità, nonché per la loro affinità con l’impressionismo. Soprattutto la scelta dell’acrilico riflette anche la sua consapevolezza della velocità della vita contemporanea, poiché questi materiali consentono tempi di asciugatura più brevi. L’artista ha anche abbracciato le opportunità offerte dalla vendita online, considerando il cambiamento dei paradigmi nel mondo dell’arte. Le tradizionali gallerie d’arte sono sempre più riluttanti ad investire in artisti emergenti, preferendo opere di autori già affermati. Tuttavia, grazie allo store online, Furxhi riesce a raggiungere il suo pubblico senza dover affrontare i costi di esposizione in galleria, garantendo al contempo una maggiore visibilità e accessibilità alle sue opere.Il pubblico non ha tardato ad apprezzare il carattere eclettico e sperimentale del suo pennello.

Le fiere di Milano, Padova e Genova. E l’Italian Summer alla Saatchi Wilson

Nel percorso artistico di questo talentuoso pittore, alcune fiere hanno giocato un ruolo cruciale nel promuovere le sue opere. Tra il 2011 e il 2012, eventi come l’Affordable Art Fair Internazionale di Milano, Arter Padova e Arte Genova hanno offerto una preziosa vetrina per i suoi dipinti, segnando delle importanti tappe nel suo cammino creativo. Queste esposizioni non solo hanno garantito visibilità alle opere, ma hanno anche fornito un ambiente stimolante per il confronto e la crescita artistica, permettendo al pittore di interagire con un vasto pubblico e di confrontarsi con altri artisti e le loro opere. Uno dei momenti più gratificanti della sua carriera è stato quando (nel 2018) Rebecca Williams, curatrice della prestigiosa galleria “Saatchi Wilson”, gli conferì un distintivo di merito in occasione del suo evento “Italian Summer”, Rebecca selezionò personalmente una serie di artisti di cui Altin faceva parte, riconoscendo così il valore delle sue opere e il suo contributo al panorama artistico contemporaneo. Ed eleggendo Altin a punto di riferimento del nuovo impressionismo italiano. 

Un talento che non ha lasciato indifferente Vittorio Sgarbi

Un altro momento significativo è stato l’opportunità di partecipare alla mostra curata da Vittorio Sgarbi, avvenuta nel 2021 al Museo d’Arte Moderna a Cortina d’Ampezzo. Sgarbi ha personalmente selezionato le opere da esporre, accostando i lavori di artisti contemporanei a quelli di maestri del ‘900. La mostra era specificamente imperniata sull’arte paesaggistica di artisti italiani, e si chiamava appunto “Mostra del paesaggio italiano”. La scelta degli artisti fu particolarmente selettiva, e ne scaturì un’esposizione di quadri di valore indiscutibile. A seguire fu la partecipazione a Villa Reale di Monza nel 2022. Ed è tuttora visibile (fino al 20 novembre) parte della sua opera all’esposizione “Tra sogno e realtà” a “Ravenna Art Gallery”.

Una pittura che richiama l’inconscio

Sentiamo dallo stesso Altin alcune importanti considerazioni in merito al suo modo di essere pittore: “Nella sfera dell’arte, c’è uno spazio aperto che invita il fruitore a completarlo con il proprio “subconscio”. Questo concetto può essere paragonato alla nostra esperienza quotidiana, in cui, anche mentre forniamo informazioni, trasmettiamo anche metacognizioni, informazioni sottintese che emergono dall’esperienza e che comunicano agli altri qualcosa di noi stessi che va oltre le semplici parole. Queste informazioni non esplicitate costituiscono un’essenza più profonda di ciò che stiamo comunicando. Nella pittura, si manifesta qualcosa di simile: ciò che emerge non è sempre intenzionale, ma diventa un’informazione astratta e autentica. Questa informazione va a interagire con il subconscio di chi osserva, potendo far emergere mondi latenti, spesso sconosciuti persino alla stessa persona. Questo è il potere dell’arte: di comunicare non solo attraverso il visibile e il tangibile, ma anche attraverso le sfumature più sottili e i significati nascosti che parlano direttamente alla parte più profonda di noi stessi. Quando ci troviamo di fronte a un’opera d’arte, non solo osserviamo ciò che è dipinto sulla tela, ma entriamo in contatto con un universo di emozioni, suggestioni e significati che vanno al di là della superficie visibile. È questo dialogo con il subconscio che rende l’arte così potente e affascinante, poiché ci consente di esplorare territori interiori che altrimenti potrebbero rimanere inesplorati. In questo senso, ogni opera d’arte diventa un ponte tra l’artista e l’osservatore, un viaggio verso la comprensione di sé e del mondo che ci circonda.”