COMUNICATO CGIL UIL ER: giovedì 11 aprile sciopero nazionale dei settori privati

CGIL e UIL  annunciano lo sciopero generale per giovedì 11 aprile di quattro ore in tutti i settori privati, otto in quello dell’edilizia (in Emilia – Romagna sciopereranno otto ore anche i settori legno, lapidei, cemento e laterizi), con manifestazioni ed iniziative territoriali a sostegno delle comuni rivendicazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le due organizzazioni sindacali hanno indetto lo sciopero per chiedere al governo e alle imprese di perseguire le azioni necessarie per arrivare a zero morti sul lavoro, per una giusta riforma fiscale e per un  nuovo modello di sviluppo e di fare impresa.

Anche nella nostra regione non mancano motivi precisi per aderire all’astensione dal lavoro: nei primi due mesi dell’anno in Emilia-Romagna infatti gli infortuni sono passati, ha sottolineato Massimo Bussandri (Cgil) “dagli 11.243 del 2023 agli 11.820, quasi 600 in più. Oltre a un forte aumento degli infortuni in ambito scolastico, che pure andrà indagato, ci sono quasi 250 infortuni in più sul lavoro in appena due mesi, circa quattro al giorno. Mentre i morti, sempre tra gennaio e febbraio, sono passati dagli otto dello scorso anno ai nove di quest’anno. E non succede -rimarca Bussandri-  perché si sta lavorando di più, anzi si lavora e si produce di meno, perché stanno aumentando anche le ore di cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria, segno evidente che paghiamo dazio a un modello di sviluppo e modo di produrre completamente sbagliato”.

“Questo – spiega il segretario generale Uil Emilia Romagna, Marcello Borghetti – è uno sciopero necessario perché punta a contrastare questo modello di società in cui il profitto viene prima della vita umana, in cui la sanità sta sempre più passando in mano privata e dove il fisco è iniquo perché grava nell’90% e oltre dei casi su lavoratori dipendenti e pensionati. Per non parlare dell’evasione fiscale che tra condoni e paci fiscali, sta raggiungendo vette inusitate

Per tutti questi motivi alla politica politicante che va in scena in questi giorni, diciamo che è tempo s’impegni davvero, rimboccandosi le maniche e mettendosi al lavoro per invertire la rotta, sanando le iniquità sociali che sono sotto gli occhi di tutti”.

GLI OBIETTIVI E LE RAGIONI DELLO SCIOPERO SONO:

1 ZERO MORTI SUL LAVORO

• La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa;

• Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;

• Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;

• Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;

• Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori;

• Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza;

• Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;

• Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

2 PER UNA GIUSTA RIFORMA FISCALE

Lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno.

• La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati.

Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze;

Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita:

• È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione;

• Promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;

• Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali;