Lunedì 15 aprile 2024 alle ore 15, l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ospita la conferenza La 14ma Biennale dell’Avana 2021-2022, una prospettiva rivisitata, a cura di Carmen Lorenzetti con la partecipazione di Nelson Ramírez de Arellano Conde, direttore della Biennale dell’Avana e del Centro Wilfredo Lam.
Per chi è importante una Biennale all’Avana? A cosa serve un evento che riunisce più di 500 artisti in un Paese povero, isolato e bloccato? Perché organizzare un evento del genere in un momento di crisi epidemiologica, sociale ed economica in un’isola caraibica?
La 14ma Biennale dell’Avana, dal titolo Futuro y Contemponeidad, ha scelto per la prima volta una strategia diversa per adattarsi al flagello della pandemia e alla crisi economica e socio-politica che l’ha accompagnata: è oggi un organismo vivente e mutante che si adatta alla realtà per sopravvivere, una strada percorsa tra il rapporto tra tradizione e contemporaneità, una vita da percorrere tra futuro e contemporaneità; una riflessione sulle strade che abbiamo percorso per arrivare all’oggi, e su come potremmo immaginare/creare narrazioni opzionali per arrivare a un domani possibile. Una strategia di sopravvivenza, un’alternativa al silenzio, un evento che per la prima volta si è prolungato per quasi sei mesi (12 novembre 2021 – 30 aprile 2022) e si è articolato in tre fasi chiamate esperienze. La prima, Preambolo, era costituita da una mostra presso il Centro Wilfredo Lam dal titolo Strade che non portano a Roma: colonialità, decolonizzazione e contemplazione, svoltasi per tutto il periodo della Biennale come evento in continuo cambiamento. La seconda esperienza, L’Avana della Biennale, si è concentrata sulla produzione artistica nazionale in un momento in cui era ancora quasi impossibile viaggiare e con l’intento esplicito di ridurre l’impronta di carbonio dell’evento. Infine, la terza esperienza, Ritorno al futuro, si è focalizzata sull’analisi del presente e di come potremmo garantire in futuro percorsi di sviluppo sostenibile.