LA DIFFICILE RELAZIONE ADULTI-GIOVANI

È sempre più al centro dell’attenzione il tema della perdita di autorità dei genitori e degli insegnanti, soprattutto in seguito ad alcuni episodi di violenza da parte di figli ed alunni, registrati sia in famiglia che a scuola. Ci si lamenta continuamente del fatto che i giovani mal sopportano l’autorità che gli adulti esercitano su di loro senza comprendere gli errori e le omissioni di questi ultimi, dando l’impressione che questa situazione sia sorta dal nulla. In realtà le sue radici sono profonde non solo nel senso psicologico ma anche in quello storico. Dal primo punto di vista lo scontro figli-genitori è una componente essenziale della vita individuale, essendo il bisogno di staccarsi dalle figure genitoriali fondamentale per acquisire autonomia ed indipendenza. Gli atteggiamenti oppositivi fanno parte integrante dello sviluppo dell’essere umano e giungono alla loro forma più conflittuale durante la preadolescenza e l’adolescenza. Ad essere chiamata in causa è principalmente la figura paterna e la cosiddetta “ricerca del padre”. È il “complesso di Telemaco di cui ci parla M. Recalcati quando scrive: Il complesso di Telemaco è un rovesciamento del complesso di Edipo. Edipo viveva il proprio padre come un rivale, come un ostacolo sulla propria strada.[…] Telemaco, invece, coi suoi occhi, guarda il mare, scruta l’orizzonte. Aspetta che la nave di suo padre – che non ha mai conosciuto – ritorni per riportare la Legge nella sua isola…egli prega affinchè il padre ritorni dal mare ponendo in questo ritorno la speranza che vi sia ancora una giustizia giusta per Itaca. (1) A questo aspetto relativo alla psiche, sul quale si continua a dibattere, si lega la dimensione storica di cui ci parlano M. Benasayag e G, Schmit nel loro L’epoca delle passioni tristi in cui mettono in luce le difficoltà delle figure adulte nel relazionarsi ai giovani, legate, secondo loro, alla crisi del principio di autorità a cui, paradossalmente, “non corrisponde affatto una messa in discussione dell’autoritarismo”. Scrivono, infatti, i due autori: Questa società, infatti, oscilla costantemente tra due tentazioni: quella della coercizione e quella della seduzione di tipo commerciale. Così alcuni insegnanti cercano a volte di ottenere l’attenzione dei loro allievi mediante astuzie e tecniche di seduzione, perchè la sola idea di dire “Mi devi ascoltare e rispettare semplicemente perchè io sono “responsabile” di questa relazione” sembra ormai inammissibile. In nome della presunta libertà individuale, l’allievo o il giovane assumono il ruolo di clienti che accettano o rifiutano ciò che l’”adulto-venditore” propone loro. E quando questa strategia fallisce, non rimane altra via d’uscita che quella di ricorrere alla coercizione e alla forza bruta. (2) Come sempre accade le riduzioni semplicistiche a problemi complessi ci allontanano dalla realtà. Il processo di rifiuto dell’autorità non pare arrestabile, ferme restando le “seduzioni commerciali” di cui ci parlano gli autori del saggio citato, anzi, la condizioni di “consumatori” cui ci ha ridotto l’attuale sistema lascia presagire un progressivo sfaldamento del rapporto giovani-adulti.
  1. M. Recalcati, Il complesso di Telemaco, Feltrinelli, 2013, p. 12
  2. M. Benasayag e G, Schmit , L’epoca delle passioni tristi,  Feltrinelli, 2013, p.27