Confabitare, associazione proprietari immobiliari, ha presentato una serie di proposte ai candidati di Bologna in Consiglio Regionale e ai candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, in vista delle elezioni del 17 e 18 novembre. La Regione Emilia Romagna si occupa di politiche abitative soprattutto attraverso interventi di Edilizia Residenziale Pubblica e sociale, sia mediante azioni di sostegno alla locazione tra soggetti privati. Gli strumenti attualmente in campo risultano essenzialmente i seguenti: il Patto per la Casa aggiornato con deliberazione di Giunta nel giugno del 2023, i contributi per la rinegoziazione dei canoni di locazione, il Fondo Affitto, recentemente potenziato con delibera di Giunta del luglio 2024, il Fondo Morosità Incolpevole ed il Fondo emergenza abitativa. Questi interventi hanno tutti lo scopo di sostenere i conduttori in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione. E’ evidente una grande criticità: il proprietario di immobili che intende immettere sul mercato il proprio bene al fine di conseguire un reddito, deve molto spesso eseguire interventi di manutenzione, ristrutturazione e regolarizzazione che comportano spese ingenti, soprattutto in considerazione dell’aumento consistente dei costi di manodopera e materiali. Il proprietario non sempre ha i fondi necessari ad eseguire queste opere e capita che la necessità di interventi sia conseguente ad una negligente manutenzione da parte di precedenti inquilini. In riferimento a ciò Confabitare propone di introdurre incentivi e sgravi per la ristrutturazione ai proprietari che scelgono di affittare i loro appartamenti a canone concordato, con l’obiettivo di affrontare due problematiche principali: la difficoltà di trovare immobili a canoni equi e l’onere economico che i proprietari devono sostenere per le ristrutturazioni, aggravato dall’aumento dei costi di manodopera e materiali. “In questo modo aumenterebbe la disponibilità di alloggi e ci sarebbe un miglioramento dell’intero parco immobiliare”, sottolinea il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni.
Un altro aspetto prioritario riguarda l’edilizia residenziale pubblica, per la quale propone di rafforzare i controlli e aggiornare i criteri di assegnazione, così da garantire che gli alloggi vadano a chi ne ha realmente bisogno. Confabitare evidenzia inoltre la necessità di ridurre i vincoli burocratici che ostacolano lo sviluppo urbanistico e la transizione energetica perché la semplificazione delle procedure è essenziale per velocizzare la rigenerazione delle aree degradate e favorire uno sviluppo urbano sostenibile, migliorando infrastrutture e servizi nelle periferie. Le aree dismesse sono spesso paralizzate da vincoli che impediscono interventi di demolizione o riqualificazione e rimangono in stato di degrado, creando rischi per la sicurezza pubblica. Analogamente, l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici e privati è ostacolata da normative rigide che rallentano la riqualificazione energetica. “Un approccio più flessibile consentirebbe di sbloccare progetti utili per la comunità e per l’ambiente, promuovendo sicurezza, modernizzazione e sostenibilità” – aggiunge il numero uno di Confabitare che conclude – “riteniamo che le nostre proposte rafforzino le politiche abitative e territoriali della Regione perché le rendono più efficaci e vicine alle esigenze di cittadini e proprietari”.