Una cosa che abbiamo scoperto grazie a questa guerra è che esistono nazisti buoni! E scusate se è poco. Altro che revisionismo, qui siamo in presenza di una notizia sensazionale!
Se fa tanto comodo accostare Putin ad Hitler non si capisce perché si faccia di tutto per tacere, da parte delle sedicenti democrazie europee e mondiali, dell’esistenza di questi “bravi” soldati che si ispirano all’ideologia nazista, facendo bella mostra dei suoi simboli.
La subdola operazione politica che pare celarsi dietro questo silenzio è la volontà di distinguere il capo del nazismo tedesco dai suoi numerosi proseliti, europei e non, un tentativo di sdoganare ciò che dovrebbe ripugnare ad ogni coscienza. Perché se è vero che Hitler si è macchiato di un crimine come il genocidio degli ebrei, è anche vero che la sua ideologia oggi può essere impunemente utilizzata da gruppi paramilitari del cui contributo spero gli ucraini farebbero volentieri a meno, ma che, pare, il prode Zelensky non abbia intenzione di sconfessare o disconoscere. È quantomeno strano che oggi costoro siano considerati dei veri e propri combattenti per la libertà. A saperlo prima ci saremmo evitati commemorazioni, giorni della memoria e molto altro.
Mi chiedo, pertanto: può un paese che lotta per la libertà accettare come compagni di lotta i sostenitori di un’ideologia come quella nazista?
Il recente saggio di Elia Rosati L’Europa in camicia nera, fa luce sul ruolo che hanno giocato e continuano a giocare queste forze nel panorama politico europeo. Nell’intervista di Cinzia Sciuto apparsa su Micromega l’autore ha affermato che “pur essendo di fatto ininfluenti sul piano politico, continuano ad esser molto presenti in particolare fra le milizie antirusse che combattono al confine con le repubbliche separatiste del Donbass, quelle la cui indipendenza ha di recente riconosciuto Putin, dove c’è una conflittualità latente da molti anni. E questo si può dire anche per il gruppo paramilitare neonazista di Pravy Sektor. Parliamo di milizie informali, tollerate se non addirittura sfruttate dall’esercito ucraino per contenere i separatisti. Si tratta anche di milizie piuttosto ben equipaggiate (da chi non è dato sapere…) e che ricevono rinforzi anche da combattenti neonazisti provenienti dal resto d’Europa”.
E se una cosa purtroppo la Storia insegna è che l’uomo non è mai riuscito a porre fine all’orrore. Infatti all’orrore di Putin corrispondono gli orrori perpetrati da un Occidente che fa finta di non vedere i morti causati dalle sue guerre, da un’Europa che si gira dall’altra parte di fronte agli immigrati provenienti da paesi che hanno nel corso dei secoli subito spoliazioni e guerre fatte per accaparrarci le loro risorse, da una Nato che ci ha trascinati in guerre non autorizzate dall’ONU, da nazioni che vendono armi utilizzate per guerre che è meglio oscurare perché vanno contro gli interessi di chi si arricchisce sulla morte di intere popolazioni.
Se almeno questa guerra servisse a scoperchiare il verminaio nel quale sguazziamo da decenni e ad aiutare tutti i popoli del mondo e non solo quelli che ci stanno simpatici, magari perché sono bianchi come noi e perdipiù utili perché le loro donne sono brave a fare da badanti ai nostri vecchi improduttivi e pertanto mal sopportati, allora potremmo affermare che è servita a qualcosa. Ed invece siamo qui a leccarci le ferite, convinti di essere buoni e che ha un senso morire per Kiev, quando in realtà stiamo alimentando un conflitto, mandando enormi quantità di armi, che si poteva evitare solo che si fosse intervenuti per tempo a bloccare l’insana voglia ucraina di NATO, che oggi qualificati analisti e politologi ritengono il vero peccato originale alla base dell’attuale situazione. Ma discutere degli errori alla base degli attuali orrori non è possibile poiché è già stato deciso manicheisticamente da quale parte sta il Male e da quale il Bene per scoprire, ahinoi!, che dentro il Bene ci stanno anche i neonazisti.