There is no alternative

Lo slogan che ha avvelenato i nostri tempi è racchiuso in quattro parole: “there is no alternative”. I terribili anni Ottanta hanno aperto una nuova era che non accenna ad esaurirsi, anzi semmai sembra che si rafforzi sempre più l’idea che tutto ciò che accade oggi sia ineluttabile ma soprattutto che non abbia origine nel passato più o meno recente. Quell’eterno presente così caro a chi crede che la politica e la storia non debbano necessariamente essere collegate, perché così fa comodo ai padroni delle ferriere. D’altra parte nessuno fiatò quando l’ultima speranza di una alternativa veniva affogata nell’adesione perinde ac cadaver ad un liberismo che da quel momento, consapevole di non avere più ostacoli, avrebbe iniziato la lunga marcia verso l’anarco-capitalismo, meta ultima di un percorso che pare avviato al successo planetario e di cui J. Milei, osannato dalla nostra premier, rappresenta la testa d’ariete. I politici e i giornalisti, che oggi fingono di preoccuparsi dell’avanzata delle destre, dov’erano quando veniva smantellato lo stato sociale? E che dire della loro adorazione per chi svendeva pezzo dopo pezzo il nostro paese! Fingevano di non sapere che l’adozione dell’euro avrebbe rappresentato la fine della sovranità più importante per un paese, quella monetaria. All’impossibilità di battere moneta, infatti, avrebbe corrisposto ciò che poi è avvenuto: la condanna alla dipendenza dalla finanza mondiale che, attraverso i suoi fondi di investimento (Blackrock è uno di questi con un patrimonio valutato in 10.000 miliardi di dollari di cui un terzo in Europa) controlla l’economia mondiale. Fatti, altro che complottismo! Col totem del pareggio del bilancio, unito ad un patto di stabilità che non consente manovre espansive, ma solo riduzione della spesa, si è messo in moto un perverso meccanismo che ha prodotto solo povertà e acuito le disuguaglianze. La tempesta perfetta è servita. Poi leggo un articolo di Milena Gabanelli e Mara Gergolet su corriere.it su come l’estrema destra tedesca inganna gli elettori con un programma che colpisce proprio quelli che la votano. Tutto vero! Solo un particolare non torna: siamo sicuri che l’Europa dei partiti sedicenti democratici non abbia fatto lo stesso? Non è per caso la stessa strategia delle tanto deprecate destre filonaziste? Ricordate il mantra di un’Europa unita che avrebbe assicurato pace e benessere ai suoi cittadini? Le cose poi non sono andate esattamente così. I cittadini hanno visto, sul versante del benessere, perdere potere d’acquisto mentre in molti stati assistiamo all’aumento del numero degli indigenti. Ed evito di richiamare l’esemplare punizione alla Grecia che ancora grida vendetta. La promessa di pace, poi, si è miseramente infranta sul muro della guerra ucraina, fortemente voluta dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, con una Presidente della Commissione europea che, sotto la pressione della lobby delle armi, teleguidata dagli USA, si lancia in proclami degni dei peggiori guerrafondai! Purtroppo per loro, la Storia è lì, come un convitato di pietra che provano continuamente a cacciare, ma che testardamente presenta sempre il conto. Solo che, maledetti, a pagarlo sono i cittadini raggirati dall’ideologia neoliberista, di cui l’estrema destra è figlia, e a cui anche la sinistra si è legata mani e piedi.