Quando si parla di vera musica pop, di successo su scala mondiale con ben 1 miliardo di dischi venduti, 15 Grammy Awards ricevuti su 38 nomination, 40 Bilboard Awards, 16 World Music Awards, non si può parlare che di uno tra i miti musicali di sempre, Michael Jackson, The King of Pop. Oggi vogliamo ricordarlo come colui che ha insegnato a tutti noi la vera musica pop ma anche come colui che ci ha fatto riflettere su temi sociali quali la natura umana e i sentimenti. Oggi perché quest’anno ricorre il venticinquesimo dalla pubblicazione del mitico brano Earth Song (1995), proposto allora ma colmo ancora di spettrale attualità. Settimo di ben 10 figli, nasce il 29 agosto del 1958 da genitori provenienti dal mondo della musica ma molto attenti alle severe leggi della Bibbia: il suo rapporto burrascoso con il padre violento sarà poi al centro dell’attenzione dei media per tutta la sua carriera. Entra a soli 5 anni nei Jackson5, gruppo creato dal padre con i suoi fratelli più grandi, band che però perde successo dopo i primi anni ‘70, ma lui riesce a riguadagnare fama nel 1979 con l’album da solista Off The Wall, una combinazione di canzoni dance e ballate che gli permette di battere ogni suo record personale di vendite. Tantissimo si è parlato sulla sua vita privata, dal cambio di aspetto fisico da nero a bianco alle accuse di pedofilia, ma ciò che più interessa è il suo strapotere artistico, la sua capacità innata di saper cantare e ballare compreso il moonwalk, i suoi successi su scala mondiale tipo Bad, Thriller, History. Mi soffermo su un suo brano in particolare del 1995, un vero inno all’amore per la Terra sofferente, Earth Song, prima canzone che ha affrontato il problema della natura, torturata dall’uomo. Lo stesso Michael ha descritto l’ispirazione per la composizione di questo testo con queste parole: “ Ricordo di aver scritto Earth Song quando ero in Austria, in un hotel e stavo provando così tanto dolore e tanta sofferenza per la condizione del Pianeta Terra. Per me, questa è la canzone della Terra, perché penso che la natura stia cercando a fatica di compensare la cattiva gestione della Terra da parte dell’uomo. E con lo squilibrio ecologico in corso, e molti dei problemi ambientali, penso che la Terra senta il dolore, e che abbia delle ferite, e parla anche di alcune delle gioie del pianeta. Ma questa è la mia occasione per far sì che la gente ascolti la voce del pianeta. Questa è Earth Song. Questo è ciò che l’ha ispirato”. La sua è una chiara denuncia nei confronti dell’uomo e dei suoi errori che hanno causato la rovina della natura, l’uomo è riuscito a polverizzare ogni cosa fino alla distruzione con guerre spietate, è però anche un incitamento ad agire prima che sia troppo tardi. Diversamente da Heal The World, canzone prettamente umanitaria come anche We Are The World. Questo brano rappresenta quasi un’opera teatrale, incorpora elementi gospel, blues, opera e pop/rock, il tutto incorniciato da una rappresentazione video epica come in un film: il grido di dolore per la natura distrutta nella parte centrale del brano si placa facendo ritornare la vita che si rigenera se l’uomo smette di distruggere tutto. Rileggendo oggi il testo di questo brano ci possiamo rendere conto di quanto sia tremendamente attuale: basti pensare al cambiamento climatico, all’Amazzonia bruciata o all’inquinamento prodotto da grandi industrie, ma inascoltato purtroppo da varie generazioni di governanti del nostro pianeta. Earth Song doveva essere il brano di chiusura degli spettacoli che Michael avrebbe dovuto tenere a Londra a luglio 2009 ma mai realizzati: forse già sapeva che questa canzone sarebbe stato il suo testamento per l’umanità. Michael Jackson rappresenta per tutti noi un esempio di vera musica. Attraverso la musica ha posto all’umanità intera dei temi di riflessione molto importanti. L’uomo Michael Jackson deve essere ammirato per le sue eccezionali doti artistiche e il suo immenso amore per l’umanità intera, le critiche gossip strappaclick creano un danno non solo alla sua immagine ma soprattutto a chi le scrive e/o le immagina. Sarebbe opportuno non giudicarlo, ma ascoltare attentamente la sua musica: dalle note e dalle parole si può evincere che solo un cuore aperto e generoso poteva crearle.