di Sergio Fanti
Un momento dell’incontro con Neri Marcorè (foto tratta da “Sassuolo 2000”)
Piacevolissimo inizio degli appuntamenti di “Crinali Teatro”, passeggiate archeologiche guidate cui viene abbinato l’incontro con l’artista. Il format prevede una visita guidata alla città etrusca di Marzabotto e “comparizioni” non prevedibili da parte dell’artista. In questo caso, per il debutto del 5 e 6 giugno, l’artista è stato Neri Marcorè. Un artista di grande spessore, noto per la sua versatilità che lo porta a svolazzare con estrema disinvoltura da intelligenti imitazioni a lavori teatrali e cinematografici impegnati. Colto e sempre leggero, capace di improvvisare in ogni istante la mezza battuta che rinnova l’attenzione, Neri si è cimentato principalmente nell’esecuzione di alcune cover alla chitarra.
I riferimenti sono stati quelli della grande canzone d’autore italiana, da Gaber a De Andrè a Battiato. Riguardo a quest’ultimo, Neri ha riproposto “L’animale”, una canzone non tra le più gettonate nell’attuale beatificazione di Battiato che – come vuole la legge dell’emotività – porta a glorificare tutto ciò che reca la firma di un grande autore scomparso.
Esilaranti le imitazioni di Alberto Angela, di Amedeo Minghi, come anche “La leva calcistica della classe ‘68” interpretata da Bruno Pizzul. Interessantissimo il momento della nutrita presentazione di “Monna Lisa”, la canzone nella quale Ivan Graziani si personificava in colui che – a inizio ‘900 – rubò la Gioconda per restituirla all’Italia. Altri momenti belli sono stati la non prevista proposizione di alcuni racconti brevi, in una dimensione narrativa-teatrale che ha coniugato la fragranza dell’improvvisazione all’evidente preparazione antecedente.
Nonostante il caldo di giugno e lo spauracchio di un temporale imminente (nonché la sopraggiunta ora di pranzo della domenica) il pubblico sarebbe rimasto ancora, a gustarsi un intrattenimento familiare, divertente e colto, ad opera di un personaggio tra i più noti della nostra televisione.
La rassegna “Crinali teatro” proseguirà con Marco Paolini, Mariangela D’Abbraccio e Archivio Zeta, sempre di sabato pomeriggio e domenica mattina.
Il duo Tamarri-Montanari continua la sua opera di intrattenimenti intelligenti, che riescono a coniugare con estrema naturalezza svago e aggregazione estiva con la valorizzazione dei territori e la proposta di spettacoli ”a misura d’uomo”, durante i quali avviene tangibilmente l’incontro tra pubblico e artista.